La pandemia Covid è ormai alle spalle, un ricordo di un’esperienza traumatica così forte da avere una lunga coda di carica emotiva e da lasciare cicatrici profonde: su questo ha riflettuto nei giorni scorsi Susanna Tamaro, che ha affidato la sua riflessione alle colonne del Corriere della Sera in cui si sofferma anche sui vaccini, il cui arrivo è definito «un evento messianico» perché ci ha salvato da un demone, il coronavirus, che ha assunto una dimensione metafisica alla luce dell’impotenza umana e, inizialmente, anche della scienza. Ma non è stato un lieto fine, perché la scrittrice ricorda molto bene che si è scatenata una «guerra civile» di cui paghiamo ancora le conseguenze: l’arrivo dei vaccini anti Covid ha spinto le persone a dover prendere una posizione tra ha fiducia nella scienza e chi no, ma credere non vuol dire necessariamente farlo in senso assoluto, visto che la medicina passa anche da errori prima di raggiungere traguardi e successi.



La medicina non è una scienza perfetta ed è quindi normale porsi delle domande, come quelle che si è posta Susanna Tamaro sulla tecnologia a mRna, visto che ci si affaccia con essa al «mistero impenetrabile» del Dna, come lo definiva il biochimico Erwin Chargaff citato dalla stessa scrittrice. Racconta allora di essersi informata e di aver scoperto che la scienza aveva provato già più volte a creare vaccini a mRna, in particolare nell’ambito della battaglia contro il cancro, senza però ottenere risultati positivi. Inoltre, mentre il ministero della Salute tramite le sue Faq rassicurava riguardo l’incapacità della proteina Spike di restare nel corpo dopo la vaccinazione, studi recenti hanno svelato che in realtà è in grado di raggiungere gli organi e i tessuti. Un grande enigma per la scrittrice, visto che non è noto il “dialogo” che si può stabilire tra la proteina e l’organismo.



LE INCOGNITE SUGLI EFFETTI COLLATERALI DEI VACCINI

Convinta di essere al sicuro con le dosi Pfizer che le erano state somministrate, Susanna Tamaro ha iniziato a nutrire dubbi quando si è fatta strada la necessità della terza dose, anche se il virus diventava sempre meno pericoloso. Eppure, la terza vaccinazione non solo era sostenuta, ma veniva resa obbligatoria. Quindi, la scrittrice si è chiesta le ragioni di quella presa di posizione, apparsa soprattutto ideologica, decidendo di informarsi ulteriormente. Qualche risposta era sotto i suoi occhi, visto che nel bugiardino dei vaccini “aggiornati” di Pfizer era indicato che non vi erano certezze riguardo l’efficacia nelle persone con sistema immunitario compromesso, così come non era chiara la durata della protezione, su cui erano in corso ricerche. Quindi, i vaccini non garantivano protezione a tutti, ma si decideva comunque di procedere con le restrizioni.



Peraltro, è poi emerso che i vaccini anti Covid possono causare in rari casi effetti collaterali, come l’ormai nota miocardite. A tal proposito, Susanna Tamaro invita a una riflessione: ci siamo ritrovati un prodotto nuovo, approvato in virtù dell’urgenza rapidamente e con poche sperimentazioni, che può causare danni su cui i medici non sempre hanno soluzioni e spiegazioni. La stessa scrittrice conosce danneggiati dai vaccini, conoscendo tre persone che hanno riportato gravi effetti avversi, dalla miocardite culminata con un infarto alla pericardite, fino al caso dell’ischemia due giorni dopo la vaccinazione, con conseguente problema neurologico che ha portato a una parziale paralisi delle gambe.

GLI ERRORI SUI VACCINI E LE DOMANDE ANCORA SENZA RISPOSTA

Se la scienza non è in grado di spiegare questi casi, allora bisogna tornare alla dimensione metafisica e pensare che si tratti di un malocchio? Tralasciando questo aspetto, Susanna Tamaro fa notare che mentre altrove ci sono équipe di scienziati a lavoro per studiare i danneggiati dai vaccini anti Covid, queste vengono trattate come se fossero impostori, mentre in realtà lo Stato dovrebbe prendersi cura di loro, visto che hanno obbedito alle loro regole e disposizioni. A questo punto, la scrittrice chiede che la scienza venga lasciata libertà di indagare, anche per valutare gli errori commessi durante l’emergenza. A tal proposito, lei stessa ne cita alcuni: dalle mancate anamnesi pre vaccino alle mancate esenzioni, dal mancato conteggio degli anticorpi prima della terza vaccinazione, che poteva non essere necessaria per alcuni, alla “miscela” di vaccini diversi tra le varie inoculazioni. Pertanto, la pandemia Covid può essere sicuramente già alle spalle, ma lascia dietro di sé una scia di domande a cui la scienza, secondo Susanna Tamaro, dovrebbe trovare risposte, anche per fare progressi, oltre che per dare giustizia a chi ha sofferto.