Susanna Tamaro e i problemi della scuola moderna
Susanna Tamaro, celebre scrittrice, da tempo si batta contro l’idea della Scuola 4.0 proposta recentemente e che porterà, grazie ai fondi del Pnrr, ad un nuovo modello scolastico, digitale e moderno, all’avanguardia negli ideali di chi l’ha progettata. A lei il piano non piace affatto, “mi lascia perplessa questa insistenza sulla digitalizzazione”, spiega in un’intervista a La Verità, nella quale sostiene anche che sarebbe meglio, piuttosto, tornare alla vecchia idea di scuola, come casa del sapere.
Molte cose, secondo Susanna Tamaro, non vanno bene nella scuola, e ci tiene ad elencarle tutte, a partire dalla principale: “Si è polverizzata la capacità di pensare dei bambini“. A scuola, racconta, lei era solita fare e far fare “i pensierini”, ma poi “sono arrivate le crocette, e i puntini, e i questionari da compilare. In questo modo il pensiero complesso non si può formare”. Il grande difetto della scuola moderna, continua Susanna Tamaro, è quella che lei definisce “licealizzazione” che toglierebbe “la possibilità di imparare bene i fondamenti. Si insegnano cose molto complesse, ma si dovrebbero insegnare meglio le cose semplici“.
Susanna Tamaro: “La scuola è una palestra ideologica”
“A me”, continua a spiegare Susanna Tamaro in merito ai problemi della scuola, “non piace affatto l’idea della scuola azienda, in cui non si insegnano più le basi ma si debbono fare le cose più interessanti, più stimolanti. Non ha senso: le cose stimolanti si faranno poi”. Altro grosso problema è il continuo ricircolo di insegnanti nelle scuole primarie, perché “hai a che fare con didattiche differenti, non riesci ad assorbire il sapere con continuità“. Secondo Susanna Tamaro, inoltre, ultimamente c’è troppa attenzione ai disturbi dell’apprendimento.
“Non si va a indagare fino in fondo su che cosa ci sia dietro a questi disturbi, che talvolta si certificano con troppa velocità”, spiega, “c’è l’idea di cristallizzare la vita. Tu non sei più tu: sei il tuo disturbo, e il disturbo va curato”. Mentre non ci sarebbe più attenzione, sempre secondo Susanna Tamaro, alla diversità umana, “tra i bambini ci sono quelli timidi, quelli aggressivi, c’è di tutto (..) non è necessariamente malattia”. “La scuola sta diventando una palestra ideologica e anche questa idea del 4.0 fa parte dell’ideologia. E l’ideologia è la fine della fantasia, della creatività, della vita”.
I problemi della scuola 4.0 secondo Susanna Tamaro
E proprio contro la scuola 4.0 che Susanna Tamaro riserva la sua critica più aspra. È solo con l’educazione di base che secondo lei si diventa “capaci di avere a che fare meglio, eventualmente, con la tecnologia. Ma se cominciamo a fare ai bambini questo lavaggio fin da piccolissimi, temo che cresceranno in maniera totalmente acritica, cosa molto grave per una civiltà”.
“Ci sono poi danni collaterali della tecnologia in eccesso”, continua la critica alla scuola 4.0 di Susanna Tamaro, “i bambini hanno totalmente perso la fisicità: a 8 o 10 anni non sanno correre, sono obesi, malati, hanno paura di fare qualsiasi cosa di un po’ impegnativo”. “Abbiamo perso il senso della vita”, spiega ancora Susanna Tamaro, “temiamo che la minima difficoltà tarperà per sempre le ali ai bambini. Ma non funziona così: l’essere umano è fortissimo”. Infine, questa idea della Scuola 4.0, cozzerebbe, secondo la scrittrice, con il mito del merito, della performace a tutti i costi. “Si insiste sul fatto che devi essere molto performante, devi fare il massimo, che devi essere già pronto fin da piccolo ad entrare nella vita”.