SUSANNA TAMARO SI PRENDE UNA PAUSA

Dal successo che l’ha perseguitata alla paura di non poter vivere ancora molto per la sindrome di Asperger di cui soffre: sono diversi, e tutti delicati, i temi affrontati da Susanna Tamaro nell’intervista rilasciata a Il Messaggero in occasione dell’uscita del suo nuovo libro, La strada che ci porta a casa. Il protagonista è un bambino che impara a combattere, perché per la scrittrice i più piccoli hanno bisogno di fiabe che “li induriscano” e insegnino loro che bisogna lottare.



Del resto, è una lezione utile in questi tempi così “inquietanti“, motivo per il quale bisogna far comprendere ai bambini la realtà che li circonda, anche perché hanno gradualmente perso il contatto con essa. Infatti, per Susanna Tamaro ora “vivono in un mondo virtuale“. In ogni caso, il messaggio che vuole mandare è che si possono affrontare le varie complicazioni che possono insorgere nella vita.



Una di quelle che ha dovuto affrontare personalmente è l’incidente domestico, una caduta che risale a un anno fa e da cui non si ripresa del tutto. “Mi prenderò un periodo di riposo“. La scrittrice 67enne ha deciso di fermarsi un po’: “Non so se vivrò ancora molto, i miei genitori sono morti a 70 anni“.

“PERSEGUITATA PER ANNI, ODIO E MINACCE”

Anche per la malattia di Asperger ha deciso di cercare equilibrio e armonia in campagna, restando a contatto con la natura, perché da solitaria quale necessita di un ritmo più lento, ha raccontato Susanna Tamaro a Il Messaggero. La natura ha un ruolo importante nella sua vita, quanto la fede, perché ha sentito il costante bisogno di trovare un senso profondo alla sua vita, ma anche di riflettere sulla morte. Nell’intervista parla anche della sua carriera particolare, quella di una grande scrittrice che, però, per motivi politici viene messa da parte: “Totalmente, è una cosa che mi ha stupito molto“, a maggior ragione visto che si è considerata di sinistra.



Nonostante ciò, ritiene di essere stata “perseguitata per dieci anni“. A tal proposito, ha svelato anche una confidenza di Oriana Fallaci, la quale le confidò che se avesse subìto un quarto di quello fatto a lei sarebbe morta. Susanna Tamaro ha citato “persecuzioni continue, odio, minacce, cose spaventose“, assicurando di esserne uscita. Non manca amarezza nelle parole di colei che è senza dubbio una grande autrice, infatti ricorda di aver venduto 20 milioni di copie con i suoi libri, che sono stati tradotti in 46 lingue, motivo per il quale ritiene di meritare “un po’ di stima“.

L’ISOLAMENTO E LA FUGA DALLE ETICHETTE

La malattia di Asperger, però, ha inciso sulla sua capacità di relazionarsi con le persone, inoltre è abituata a dire ciò che pensa, senza far caso alle conseguenze, forse anche per questo non ha mai vinto un premio letterario, a parte il Premio Strega Ragazze e Ragazzi di cui però nessuno fa menzione, probabilmente perché non è quello per adulti. La scrittrice ha smentito di nutrire ancora rabbia nei confronti di Daniele Luttazzi per la parodia del suo celebre libro, Va’ dove ti porta il cuore, affermando di essersi dimenticata da tempo della sua esistenza.

Riguardo la reazione dei movimenti LGBT riguardo il fatto che si sia dichiarata eterosessuale, Susanna Tamaro ha chiarito di essersi avvicinata da piccola a una bambina perché l’aiutava a capire come comportarsi, era una guida per lei che era alle prese con le difficoltà legate alla sindrome di Asperger: “Ci sono tanti tipi di rapporti nella vita. Oggi c’è il bisogno assoluto di etichettare tutto“, venendo relegati in una sorta di gabbia.

Ma neppure la destra sembra dalla sua parte, visto che si è dichiarata a favore all’adozione da parte dei gay. La questione è molto semplice per la scrittrice e riguarda il buon senso e l’indipendenza di pensiero. Infine, sull’intelligenza artificiale Susanna Tamaro ha confessato di averla sperimentata in vista della Fiera di Francoforte, per capire la differenza, ma ha raggiunto una consapevolezza: “Sono sempre meglio io“.