Sushant Singh Rajput è morto. L’attore, una delle più grandi star di Bollywood, si è suicidato. Il suo corpo è stato trovato senza vita nel suo appartamento a Mumbai. Secondo quanto riportato da BBC e altri media internazionali, la polizia non avrebbe dubbi sul fatto che il 34enne si è suicidato. Da tempo combatteva contro la depressione, ma non è confermata la notizia che si sia tolto la vita per questo. La morte di Sushant Singh Rajput arriva comunque a pochi giorni da quella dell’ex manager Disha Salian, che la settimana scorsa si è lanciata giù dal quattordicesimo piano di un edificio, sempre a Mumbai. L’attore era molto noto per i suoi lavori sia in tv che al cinema. Tra le sue interpretazioni di maggior successo c’è l’eroe di cricket indiano M. S. Dhoni. La notizia della sua morte ha provocato ovviamente grande dolore in India, dove in tanti gli stanno rendendo omaggio. Anche il primo ministro Narendra Modi, il quale lo ha definito «un giovane attore brillante che se ne è andato troppo presto».
SUSHANT SINGH RAJPUT, SUICIDA A 34 ANNI ATTORE BOLLYWOOD
Il mondo di Bollywood è sotto choc per la morte di Sushant Singh Rajput. L’attore era un divo dello scintillante mondo dell’industria cinematografica indiana. Alto, moro e molto avvenente, nel suo ultimo post su Instagram, dove è seguito da oltre 10 milioni di follower, aveva pubblicato la foto della madre morta nel 2002, quando lui era ancora un adolescente. Sotto alla foto la didascalia «Un passato lontano che evapora con le lacrime». Ma sono mesi terribili per Bollywood, perché ad aprile, a pochi giorni l’uno dall’altro, erano morte altre due stelle leggendarie, Rishi Kapoor e Irrfan Khan. Nato nello stato orientale del Bihar, Sushant Singh Rajput aveva lasciato gli studi di ingegneria per intraprendere al carriera di attore e ballerino. La svolta arrivò nel 2013 col film Kai Po Che che fu molto apprezzato al Festival di Berlino. L’ultima pellicola a cui ha lavorato è Chhichhore. Il regista Nitesh Tiwari ha dichiarato a Press Trust of India di avergli parlato la settimana scorsa. «Non so cosa dire. Ci mandavamo messaggi di tanto in tanto. Era come un fratello minore per me».