Guerra in Ucraina? In realtà per Dmitrij Suslov è in corso «una guerra ibrida contro la Russia». Il politologo russo, direttore del Centro di studi europei e internazionali di Mosca, ne ha parlato a Piazzapulita, spiegando che «la situazione non è cambiata radicalmente, ma sono aumentate le possibilità per la seconda versione» del conflitto, cioè quello massimalista, che prevede di infliggere una sconfitta pesante nel Donbass e di occupare la restante parte meridionale del Paese, «quella per cui io non sono a favore e di cui non sono sostenitore ancora oggi», ha precisato Suslov.
«Gli Stati Uniti e i loro alleati portano avanti una guerra ibrida contro la Russia. Al momento non esiste alcun negoziato tra Kiev e Mosca. Quando sentiamo dall’Occidente che è necessario sconfiggere la Russia, Putin alza la posta. Purtroppo oggi la tendenza è prolungare il conflitto e rafforzare la portata delle ostilità». Nel corso del suo intervento ha fatto anche il punto della situazione sul conflitto in Ucraina: «La Russia sta continuando ad attaccare il Donbass con forze del tutto limitate. Gli effettivi russi coinvolti nella guerra sono decisamente minori di quelli ucraini».
“RUSSIA COMBATTE CON FORZE LIMITATE”
L’attuale momento di stallo potrebbe favorire i negoziati di pace tra Ucraina e Russia? «Dal punto di vista russo, non vi è alcuna sconfitta. Dobbiamo capire che la Russia continua a portare avanti azioni di attacco in Donbass e continua a combattere con forze del tutto limitate in Ucraina», ha proseguito Dmitrij Suslov a Piazzapulita. Poi il direttore del Centro di studi europei e internazionali di Mosca, uno dei pensatoi più vicini al Cremlino, ha avvertito: «State attenti, in Russia non vi è una mobilitazione, non vi è uno Stato militare. Gli effettivi russi coinvolti nella guerra sono decisamente minori di quelli ucraini. Di fatto la Russia combatte con la mano sinistra, tenendo quella destra dietro la schiena. In tutto questo continua ad andare avanti con l’attacco, ho fortissimi dubbi che la Russia possa annunciare una mobilitazione generale». A proposito degli scenari ha anche precisato: «Dal punto di vista russo, la ragione della mancanza di un conflitto diretto con la Nato e della mancata creazione di una no-fly zone è solo l’arma atomica».