Fin da giovanissima Suso Cecchi D’Amico dimostrò un grande interessa per l’arte, la cultura e il mono del cinema. Ereditò la passione per la letteratura inglese da suo padre Emilio, poi sposò il musicologo Fedele D’Amico, nel 1938, figlio del critico teatrale Silvio, diventando mamma di ben tre figli: Masolino, Silvia e Caterina. Entra nel mondo del cinema non senza sgomitare, ma riuscirà a lavorare con il regista Luigi Zampa, grazie a cui poi incontrerà Anna Magnani con cui diventerà amica.



Nel 47 ottiene il suo primo Nastro d’argento per il miglior soggetto con il film Vivere in pace. Da qui in avanti Suso Cecchi D’Amico inizia a lavorare e collaborare stabilmente coi registi più importanti del nostro paese. Con Federico Fellini realizza la sceneggiatura del film Il delitto di Giovanni Episcopo (1947) e successivamente contribuirà a sviluppare il soggetto di Ladri di biciclette (1948) e Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica. Dalle vivaci riunioni con Moncielli, Age & Scarpelli nascerà la trama de I soliti ignoti.



Suso Cecchi D’Amico, la grande carriera della sceneggiatrice: dal sodalizio con Monicelli alla collaborazione con Luchino Visconti

Il sodalizio con Monicelli durerà fino al 2006, nel frattempo per Francesco Rosi scriverà diverse sceneggiature di tra cui, La sfida (1957), I Magliari (1959) e Salvatore Giuliano (1962). Dura circa un decennio, invece, la collaborazione artistica con Luchino Visconti, che la considererà la sua prediletta. Insieme realizzeranno moltissimi altri film celebri, come Il Gattopardo (1963), Vaghe stelle dell’Orsa (1965) e Lo straniero (1967), Ludwig (1973).



Tanti i lavori per il piccolo schermo, al fianco di Luigi Comencini con Le avventure di Pinocchio (1972) ad esempio e la mini serie tv Gesù di Nazareth nel 77. Nel 94′ la sceneggiatrice vincerà il Leone d’oro alla Carriera, mentre morirà molti anni dopo, nel 2010, a causa di una malattia all’età di novantasei anni.