Napoli città solidale, lo certificano i dati del Rapporto Sussidiarietà e… sviluppo sostenibile, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Istat, presentato ieri mattina nella sala giunta del Comune di Napoli dal professor Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione, con gli interventi del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, del sottosegretario al Mef Lucia Albano, dell’assessore alle Politiche sociali Luca Trapanese, del presidente designato della Fondazione Con il Sud Stefano Consiglio, e con le testimonianze, provenienti dal non profit, del presidente della Fondazione Progetto Arca Alberto Sinigallia e di suor Giovanna Roda dell’associazione San Camillo Onlus, i quali hanno illustrato le attività nazionali e locali delle proprie organizzazioni.
Con oltre 68mila volontari, il capoluogo campano si conferma una città in grado di fare rete nelle difficoltà e nelle emergenze sociali. “In città l’8% delle persone con più di 14 anni fanno attività benefiche – annuncia il presidente Vittadini – tra queste, è forte la presenza di persone attive nel terzo settore che hanno tra i 45 ed i 64 anni, con un sostanziale equilibrio di genere. Due terzi dei volontari hanno un diploma o una laurea, il 14% è già occupato, il 24% gode di una buona situazione economica, ma è attivo in attività solidali anche un 10% di persone che cerca lavoro”.
Il Rapporto, inoltre, testimonia come il Terzo settore possa realmente costituire una leva importante per lo sviluppo dell’economia, a partire dal Sud. L’impegno sussidiario, la partecipazione ad attività associative, solidali e culturali, la formazione orientata all’inserimento nel mondo del lavoro, sono elementi che contribuiscono a ridurre il rischio povertà, e conseguentemente mortalità, e favoriscono un reinserimento sociale stabile dei cittadini in difficoltà.
Le ricadute dell’attività no-profit, complessivamente, in Italia, sono rilevanti, a testimonianza della vitalità del Terzo settore, affermatasi negli ultimi anni di crisi tra la pandemia, la guerra in Ucraina ed il caro energia: negli ultimi dieci anni, infatti, le istituzioni coinvolte sono cresciute del 25% ed hanno raggiunto il numero di 632 mila nel 2019, con una forte presenza nel Centro Nord, ma con una rapida crescita al Sud negli ultimi anni.
“Non è tutto Pil quel che luccica – ha ricordato il presidente Vittadini – È necessario in Italia creare uno sviluppo economico che sia anche sviluppo sociale. L’economia da sola non basta, ed allo stesso modo, il Terzo settore non può reggersi solo sull’attività assistenzialistica, ma può e deve essere in grado di generare benessere sociale ed economico”.
Sul ruolo del non profit è intervenuto anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: “Se noi pensiamo alle molteplici emergenze sociali, da quella abitativa a quella educativa, da quell’alimentare agli anziani in difficoltà, è evidente che con le sole risorse pubbliche dei servizi sociali del Comune sia difficile dare una risposta adeguata. Per cui, la presenza del Terzo settore privato diventa un pilastro fondamentale del welfare, che deve essere non solo incoraggiato e sostenuto per garantire la necessaria continuità d’azione, ma deve anche integrarsi, con una sussidiarietà orizzontale, con l’azione dello Stato”.
“Ritengo – ha continuato – che senza inclusione sociale e senza la riduzione delle diseguaglianze, non ci sia sviluppo economico. Napoli è sempre stata considerata come la Capitale della solidarietà, il luogo in cui nessuno è stato mai lasciato solo, ed è così, ma ora non basta più soltanto la solidarietà e la buona volontà, bisogna creare, con la collaborazione tra enti dello Stato e privato sociale, un sistema di welfare strutturato in grado di dare risposte”.
Sul punto, l’Assessore al Welfare Luca Trapanese ha aggiunto: “stiamo cercando di lavorare insieme alla co-programmazione e coprogettazione, per capire come promuovere al massimo i fondi che ci arrivano e come investire bene quelli che ci sono. Il lavoro principale è creare una rete fatta di Amministrazione, fondazioni, enti del terzo settore e di istituzioni di diverso livello”.
Coglie, infine, la richiesta di collaborazione istituzionale che arriva dal Comune di Napoli, il Sottosegretario al Mef Lucia Albano, che – commentando anche le ipotesi di riforma del Reddito di cittadinanza avanzate dal Governo – ha detto: “Lo Stato non lascerà indietro chi ha bisogno, ma farà la propria parte. La presenza di una delega al Ministero dell’Economia e Finanze dedicata all’economia sociale, sancisce l’importanza della cultura sussidiaria per il Governo italiano – ha ricordato il sottosegretario Albano – Abbiamo la necessità di riorganizzare gli strumenti esistenti e di ipotizzarne di nuovi per aiutare gli attori che lavorano nella sussidiarietà ad assumere un ruolo di primaria importanza nel panorama nazionale”.
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