È morta Suzanne Somers, attrice nota per le sue interpretazioni nelle serie Una bionda per papà e Tre Cuori in Affitto. A dare la triste notizia sono stati People e Page Six, che hanno riportato anche la dichiarazione dello storico agente dell’attrice, deceduta all’età di 76 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. «Suzanne Somers è morta nella sua casa nelle prime ore del mattino del 15 ottobre dopo una lunga battaglia contro il cancro che è durata oltre 23 anni», ha dichiarato il manager R. Couri Hay.



Nel comunicato precisa che Suzanne Somers «era circondata dal suo amorevole marito Alan, da suo figlio Bruce e dai suoi parenti stretti». La famiglia dell’attrice si era riunita per festeggiare il suo compleanno, visto che il 16 ottobre avrebbe compiuto 77 anni, «invece, celebreranno la sua vita straordinaria e ringraziano i suoi milioni di fan e follower che l’hanno amata». Tra i film più noti di Suzanne Somers ricordiamo American Graffiti, Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan e Niente di personale.



LA BATTAGLIA DI SUZANNE SOMERS CONTRO IL CANCRO

Suzanne Somers stava affrontando per la terza volta il cancro dopo aver superato un tumore della pelle quando aveva appena 30 anni e un cancro al seno a 50 anni. L’attrice aveva messo da parte la sua carriera, infatti la sua scomparsa dalla scena aveva suscitato i timori dei fan. «Suzanne ha vissuto con il cancro per tutta la vita», aveva dichiarato il marito, il produttore Alan Hamel, aggiungendo che «a 20 anni aveva anche affrontato due iperplasie, che è la sala d’attesa per il cancro».

Negli anni l’attrice si era dedicata ad abitudini sane come dare la priorità al sonno, una dieta completamente biologica e eliminare le sostanze chimiche negli alimenti e nei prodotti di bellezza. «Il male è complicato e ora monitoreremo da vicino tutto ciò che sta andando avanti. Tutti i suoi medici hanno detto che se non avesse condotto una vita organica priva di sostanze chimiche supportata da ormoni bioidentici, non sarebbe stata con noi», aveva aggiunto il marito di Suzanne Somers.