Suzuki Music Party 2024, ecco voti e pagelle: Amadeus, bene ma non benissimo!
Suzuki Music Party 2024 ci ha regalato quindici canzoni inedite, non tutte indimenticabili al primo ascolto, ma comunque con potenziale radiofonico e scelte con grande cura e attenzione da Amadeus. E allora partiamo dal padrone di casa per le pagelle di Suzuki Music Party 2024. L’ex direttore artistico di Sanremo aveva innalzato esageratamente le aspettative su questo show che, in fondo, manca di effetto wow. La mano di Ama c’è tutta, per un prodotto fresco e godibile. Ma nulla di più. Voto 7. Tra i cantanti la più grande certezza è Ornella Vanoni che, all’età di novant’anni, continua a mantenere degli standard altissimi. E il fatto che sia seguita anche dai giovanissimi la dice lunga sul personaggio che è diventato. Voto 9.
Vola alto anche Fiorella Mannoia, sempre più “disobbediente” e fiera di esserlo. Con l’inedito Disobbedire fa ancora una volta centro. Voto 8. Non convince, invece, il quartetto formato da Tredici Pietro, Francesca Michielin, Fudasca e Mecna con il brano “Immagina”. Voto 5. Così come ci lascia a bocca asciutta la reunion tra Benji e Fede con l’inedito Estate Punk. Voto 5.
Suzuki Music Party 2024, le pagelle: Emma top, Anna flop
Sulla sufficienza, con fiducia, Tananai e l’inedito Ragno (voto 6), mentre Emma Marrone (voto 8) si conferma potente e in grande forma nella sua versione live. 5,5 a Paola & Chiara con BigMama per l’inedito “Il linguaggio del corpo“, che meriterebbe almeno una seconda chance con un secondo ascolto. Clara invece fa centro con Nero Gotico, che stilisticamente parlando sa tanto sequel di Diamanti Grezzi. Voto 7. La Rappresentante di Lista con “La città addosso” è spiazzante e merita di finire sul podio per carisma e capacità di coinvolgere il pubblico: voto 8,5.
Un buon 7,5, invece, ad Achille Lauro che si conferma performer di livello. Nel limbo delle pagelle di Suzuki Music Party, tutti gli altri ospiti di Amadeus: da Anna a Simba La Rue, passando per Baby Gang, Lazza, Emis Killa, Massimo Pericolo e Merk & Kremont. Non ce ne vogliano, ma nella scorrevolezza generale della serata nessuno di loro è riuscito a lasciare il segno e a convincerci.