È una trama che racchiude in sé diverse storie quella di Svegliati amore mio, la fiction con protagonista Sabrina Ferilli in onda questo mercoledì in prima serata su Canale 5. In un’intervista rilasciata il 31 marzo a Fanpage.it, Simona Izzo e Ricky Tognazzi, registi della serie, hanno raccontato così la genesi del loro racconto: “Ovviamente siamo informati su quello che avveniva a Taranto. Ambientarla lì sarebbe stato per certi versi anche più realistico. Però, preferivamo puntare i riflettori su un problema che riguarda tutto il Paese, non solo la Puglia. Inoltre, il Covid ci ha precluso la possibilità di girare fuori Roma. Potevamo girare solo nei dintorni o avremmo dovuto rinunciare alla serie”. La sceneggiatura, insomma, si ispira direttamente alle vicende dei bambini di Taranto, delle loro mamme e dei loro papà, tutti coinvolti in un paradosso terribile: “Un padre porta a casa la pagnotta avvelenata, una madre si rende conto che la pagnotta è avvelenata ma deve dare da mangiare ai figli. Tutto ciò crea all’interno del microcosmo un conflitto… sanabile? Speriamo di sì”. (agg. di Rossella Pastore)

Svegliati amore mio s’intreccia alla storia di Myriam Catania

Si è ispirata anche a sua nipote Myriam Catania Simona Izzo, che in Svegliati amore mio ha voluto compendiare le storie di diverse donne e madri coraggio che all’improvviso si sono ritrovate alle prese con il dramma della malattia. Diversi anni fa, in particolare, sua sorella Rossella si è ritrovata alle prese con il rischio serio di perdere la propria bambina. “Nessuno è più forte di una madre che combatte per la salute dei propri figli”, ha notato in proposito la regista. Nelle sue dichiarazioni riportate da Tvserial, si legge che Myriam trascorse diversi giorni tra la vita e la morte dopo un bruttissimo incidente stradale di cui rimase vittima nel 2006. In quell’occasione, Simona la vide trasformarsi in una di quelle madri coraggio di cui parla nella sua fiction. Le parole di Rossella che più la colpirono furono queste: “Le madri non si stancano mai, dormirò quando mia figlia si sarà svegliata”. (agg. di Rossella Pastore)

Le dichiarazioni dei registi

Svegliati amore mio è una storia vera? A rivelare qualche dettaglio in più sulla fiction con protagonista Sabrina Ferilli, Ettore Bassi e Francesco Arca sono Ricky Tognazzi e Simona Izzo, rispettivamente regista e sceneggiatrice. Una storia di dolore, ma anche di coraggio quella raccontata in tv che parla di diritto al lavoro e morte. Nella storia di Nanà e Sara però in tanti si sono riconosciuti, visto che il tema “tumori infantili” è da diversi anni argomento di dibattito. Quanto c’è di vero in questa fiction in onda su Canale 5? A raccontarlo sono stati proprio gli autori Simona Izzo e Ricky Tognazzi che intervistati da La Stampa hanno dichiarato: “potremmo dire come si scrive nei titoli di testa che i fatti e i personaggi sono frutto dell’immaginazione ma non sarebbe vero. La verità è che sono talmente tanti i casi di bambini morti di leucemia nelle città, quaranta, dove ci sono acciaierie che Nanà e Sara esistono davvero. Noi ci siamo documentati molto, libri, ricerche medice, report dell’associazione “Sole e Terra” che segue e cura i bambini colpiti dalla leucemia. Il quadro è agghiacciante. Avremmo voluto chiamare la fiction “Giù le mani dai bambini”. E a questo punto anche dei lavoratori”.

Simona Izzo e Ricky Tognazzi: “Svegliati amore mio: la nostra società si deve svegliare”

Non solo, Ricky Tognazzi e Simona Izzo parafrasando proprio il titolo della fiction “Svegliati amore mio” hanno aggiunto. “è la nostra società che si deve svegliare. E anche il cinema. Nessuno finora aveva raccontato il vento rosso foriero di morte. E anche la giustizia si è mossa con una lentezza incredibile, le sentenze stanno arrivando dopo 20,25 anni. Siamo sconvolti per quello che è capitato, ma anche fieri di aver fatto qualcosa che ha scosso le coscienze. Non è pensabile non affrontare l’inquinamento e dover essere di fronte alla scelta tra il lavoro e la salute”. Non solo, i due autori di “Svegliati amore mio” hanno raccontato anche come finisce la storia di Sara: “con la ribellione della mamma. Stiamo già immaginando di raccontare cosa è successo dopo questa storia, ma corriamo il rischio di fare lo stesso film. E poi c’è questo strano caso di “Dio incidenza”. Sul finale, infatti, Izzo e Tognazzi hanno raccontato di aver ricevuto una chiamata dalla signora Antonella Massaro in Santoro: “ci dice che sua figlia è morta di leucemia a 5 anni. Ha altre due figlie Martina e Manuela come la dottoressa della serie. ‘So che non vi siete ispirati a me perché non ci conosciamo, ma ditemi come mai ci sono tutte queste coincidenze’. In realtà ci sono talmente tante Sara che è possibile ritrovarsi nella fiction”.