Simona Izzo e Ricky Tognazzi, insieme registi e sceneggiatori della fiction Svegliati amore mio, raccontano in un’intervista del 24 marzo a Pugliapress su cosa si sono basati per portare sullo schermo le vicende di tante donne che hanno perso i loro bambini a causa delle emissioni dannose dell’ex Ilva di Taranto. “La figura delle mamme risulta fondamentale in queste catastrofiche situazioni che colpiscono non solo Taranto, ma tutte le realtà che vivono con la siderurgia a due passi. Donne che hanno avuto un grandissimo coraggio”. In realtà, oltre a quella nel capoluogo pugliese, in Italia ci sono altre 41 acciaierie. “Certo l’ex Ilva fa più notizia perché è la più grande e ha fatto più morti”, spiegano i registi. Per poi precisare: “Dedichiamo questa fiction a tutti i bimbi che non ci sono più e ai loro genitori”. Nella finzione, è Sara a incarnare le vicende di tutti questi bambini, dalla diagnosi di leucemia al suo calvario fatto di cure estenuanti per lei e per i suoi genitori. (agg. di Rossella Pastore)
Svegliati amore mio: una ‘coincidenza divina’ dietro la scelta del cognome
“Questa storia nasce da un incontro con una donna”, spiega la regista Simona Izzo in un’intervista del 24 marzo a Pugliapress, “racconta il coraggio che hanno avuto le donne ad affrontare questo tipo di situazioni”. In realtà, la storia dietro a Svegliati amore mio è una storia comune a tante mamme di Taranto che hanno visto morire i propri bambini a causa delle emissioni dannose dell’ex Ilva. “Le stesse magari curano i propri figli che si sono ammalati, mentre i mariti lavorano e a volte quel pane che portano a casa è avvelenato”, prosegue Simona. “C’è una coincidenza divina, abbiamo usato il cognome Santoro ed il caso ha voluto che ci fosse una mamma di Taranto dallo stesso cognome che ha perso una figlia. Mai lo avrei utilizzato se avessi saputo. Una madre che ha perso la propria piccola per una storia identica”. (agg. di Rossella Pastore)
Svegliati amore mio, storia vera oppure no? Le rivelazioni di Simona Izzo
Alla base di Svegliati amore mio c’è una storia vera oppure no? Ormai da ore il pubblico si chiede se la fiction che prenderà il via su Canale5 questa sera con Sabrina Ferilli protagonista sarà una storia ispirata a fatti realmente accaduti oppure no e alla domanda ha risposto proprio Simona Izzo, colei che ha pensato, scritto e diretto il lavoro insieme al marito Ricky Tognazzi. La loro è una storia di denuncia nata dalle rivelazioni che una donna, una mamma, ha fatto proprio alla Izzo incontrandola in aeroporto e usandola come “una cantastorie” in grado di farsi portavoce del suo grido di aiuto e di denuncia. Al settimanale Gente la stessa produttrice ha riferito questa storia spiegando che la donna aveva sua figlia di nove anni ricoverata all’ospedale Bambino Gesù perché affetta da leucemia: “In pochi minuti mi affidò la sua storia, le sue lacrime, mi trasferì la fatica mista al dolore di dover venire dal sud fino a Roma per curarla. Mi raccontò che con la famiglia viveva nei pressi di un’azienda siderurgica, che suo marito lavorava lì, come colatore. Questa storia mi è entrata immediatamente nel cuore”.
La verità di Sabrina Ferilli sulla storia di Svegliati amore mio
Proprio per questo Simona Izzo ha deciso di raccontare questa storia in Svegliati amore mio confermando quindi che quello che porterà la fiction nel prime time di Canale5 è una storia vera. La stessa Sabrina Ferilli ha confermato che si tratta di una storia di cui si è voluta fare portavoce e a Il Corriere della Sera ha confidato che è vero che gli autori hanno incontrato una donna che vive “in uno dei tanti luoghi dove si trova un’azienda siderurgica” ma è vero anche che poi a queste sono state sommate molte altre testimonianze analoghe. Quale sarà l’effetto che la fiction avrà sul pubblico di Canale5 questa sera?