A “Storie Italiane” si è parlato di Sveva Cardinale, alias Paola Catanzaro, la veggente di Brindisi che raggirava le sue vittime, che avrebbe truffato per un totale di 4 milioni di euro, e condannata dai giudici a 6 anni e 6 mesi di reclusione. La donna era andata anche in tv e aveva rilasciato numerose interviste. Una delle vittime, Isabella De Bellis, ha dichiarato: “Ci si può cascare quando si ha la sfortuna di incontrare un criminale che getta l’amo e mette in atto una serie di metodi per privarti della tua capacità critica e di autodeterminazione, oltre che della tua volontà, per beneficiare di quello che vuole che tu faccia”.
Come riferito da Vittorio Introcaso, inviato della trasmissione di Rai Uno, questa storia “è iniziata a metà degli anni Novanta, quando la veggente si chiamava Paolo Catanzaro, poi diventato Paola. Sono stati condannati anche il marito e la sorella, che per anni, insieme a lei, hanno cercato di individuare persone per raggirarle. A Isabella ha sottratto all’incirca 300mila euro”. A questo punto, la vittima ha raccontato: “Devi passare un periodo emotivamente tragico nella tua vita per incontrare questi carnefici, questi manipolatori mentali, che mettono in atto una serie di metodi utili a privarti della tua capacità critica per poi tentare di portarti laddove vuole il manipolatore”.
SVEVA CARDINALE, FINTA VEGGENTE DI BRINDISI: PARLA UNA VITTIMA
Su Sveva Cardinale, la signora De Bellis ha aggiunto che non si era accorta di essere manipolata, in quanto le era stato detto che era “un’anima eletta, scelta per aderire a un progetto divino”, che richiedeva soldi. Quando la vittima si desta da questo “sortilegio” e il plagio si interrompe grazie a una presa di coscienza da parte di chi è finito nella rete, però, iniziano “minacce, ricatti e atti punitivi tesi a impedirti di spezzare le catene e riguadagnare la libertà”.