La Svezia aumenterà la spesa per la difesa il prossimo anno di oltre un quarto. La decisione è arrivata per raggiungere l’obiettivo della Nato del 2% del prodotto interno lordo, anche se il Paese scandinavo non ne fa ancora parte. Stoccolma, infatti, sta lottando per superare l’opposizione della Turchia all’adesione all’alleanza militare occidentale. Pål Jonson, ministro della Difesa svedese, ha dichiarato ieri che la spesa per la difesa aumenterà di quasi il 30% arrivando a 119 miliardi di corone svedesi, pari a 10,8 miliardi di dollari. L’aumento avverrà il prossimo anno in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.



“La Svezia si trova nella più grave situazione di sicurezza dalla fine della seconda guerra mondiale, che richiede una difesa pronta per proteggere il territorio svedese”, si legge nell’accordo tra il centrodestra e il governo svedese. Il Paese, che ha promesso all’Ucraina un sostegno militare per un totale di 19 miliardi di corone svedesi e ha affermato che altri grandi investimenti per il 2024 includono nuovi sistemi di artiglieria, aerei da trasporto e ulteriori acquisti di aerei da combattimento e sottomarini.
La Svezia e la Finlandia, in risposta all’invasione russa, hanno cercato di aderire alla Nato e alla sua promessa di difesa collettiva. La Finlandia è già diventata il 31esimo membro della Nato ad aprile, mentre la richiesta di adesione della Svezia è stata trattenuta a causa dell’opinione avversa della Turchia.



Svezia in attesa della Nato

La mossa della Svezia per aumentare le spese per la difesa è arrivata mentre la Nato ieri ha fatto sapere che stava preparando per il prossimo anno la più grande esercitazione congiunta dai tempi della guerra fredda, riunendo più di 40.000 soldati. Sarà inclusa anche la Svezia, portando a 32 il numero delle nazioni coinvolte. L’esercitazione Steadfast Defender rientra nella spinta della Nato a trasformarsi in un’alleanza vera e propria e non non essere solamente una risposta alla crisi. Inizierà in primavera e coinvolgerà dalle 500 alle 700 missioni di combattimento aereo, più di 50 navi e circa 41.000 soldati, come spiegato da funzionati della Nato.



La Svezia, dunque, parteciperà nonostante ancora non faccia parte delle Nazioni Unite. Erdogan, a luglio, aveva promesso che il Parlamento avrebbe riesaminato la richiesta della Svezia alla Nato in autunno e che avrebbe “lavorato a stretto contatto con l’assemblea per garantirne la ratifica”. Nel mirino ci sono però una serie di roghi del Corano in Svezia e Danimarca, che non sarebbero andati giù alla Turchia. Il governo svedese, intanto, ha provato ad ammorbidire la Turchia approvando una legge antiterrorismo che però al momento non ha sortito l’effetto sperato.