Nella serata di ieri a Malmo, terza città per grandezza della Svezia, si è tenuta una nuova manifestazione contro la religione musulmana che ha portata all’ennesimo caso di Corano bruciato in segno di protesta. Non si tratterebbe, inoltre, di un caso isolato, perché risulta dalle numerose fonti che ne sono state date alle fiamme diverse copie, facendo poi scattare anche una manifestazione della comunità musulmana.



Da un lato, insomma, in Svezia si trovavano i manifestanti che hanno bruciato il Corano, mentre dall’altro si sono trovati i musulmani, che inevitabilmente hanno finito per incontrarsi e scontrarsi. Presto l’atmosfera attorno alle manifestazioni si è fatta tesa e violenta, costringendo all’intervento da parte della polizia, che ha disposto una barricata di agenti e camionette. Presenti, dal lato dei manifestanti oppositori, anche i rifugiati iracheni Salwan Momika e Salwan Najem, già noti per aver bruciato altre copie del Corano, che sono stati arrestati nella speranza di sedare la sommossa che si era sviluppata in Svezia. Si è poi verificato anche un breve scontro con le forze dell’ordine, contro le quali sono state lanciate pietre e bottiglie, portando ad un terzo arresto.



La libertà di espressione in Svezia tra Corano bruciato e terrorismo

Il caso del Corano bruciato ieri notte in Svezia non è isolato, ma da tempo nello stato si cerca di fare i conti con quella che, per la comunità musulmana, è una piaga, ma che per i manifestanti rappresenta la loro semplice libertà di espressione. Tuttavia, quanto accaduto ieri non si era mai verificato in precedenza, al punto che diverse auto e cestini della spazzatura sono stati dati alle fiamme, in un’escalation di violenza che si è sedata solamente attorno alle 23:20.

A causa dei continui episodi di Corano bruciato nelle manifestazioni in Svezia, la comunità islamica ha chiesto interventi al governo, mentre alcuni leader estremisti hanno avanzato minacce di morte più o meno gravi. Così, il governo ha deciso di alzare il livello di allerta terrorismo a 4, su una scala massima di 5. Dal conto loro, invece, i leader musulmani chiedono che vengano fermati i roghi, prevedendo delle limitazioni alla libertà di manifestazione, specialmente quando è previsto un rogo. Contestualmente, ieri, il capo della polizia Petra Stenkula, dopo l’ennesima manifestazione in Svezia è cui è stato bruciato il Corano, ha condannato entrambe le parti manifestanti, sottolineando che “non possiamo tollerare una che l’ordine pubblico sia turbato nonché gli atti di violenza”.



I video della manifestazione in Svezia