Dai 500 che erano nel 1950, i musulmani in Svezia sono oggi oltre 800mila, quasi il 10% della popolazione totale. Un numero diventato tale anche e soprattutto per la migrazione e l’accoglienza dei profughi di guerra da Siria e Iraq, mentre in altri paesi come la Francia, un aumento del genere e anche più massiccio è dovuto alla massa di immigrati che da quei paesi che un tempo erano colonie francesi, si sono qui trasferiti da decenni e che continuano a moltiplicarsi. Per alcuni, c’è il rischio che paesi come la Svezia finiscano per vedere i musulmani prendere il potere: un sondaggio di un anno fa prevedeva che la cifra di islamici in Svezia diventerà ben presto di oltre 4 milioni. Sono soprattutto gli stessi immigrati, ma quelli di fede cristiana, ad alzare l’allarme. Intervistata dalla rivista Layla, una donna proveniente dal Kurdistan iracheno che ha preferito rimanere anonima, si è detta convinta che la Svezia diventerà ben presto un paese islamico: “Sebbene la maggior parte dei musulmani non creda nella jihad, credono comunque in Maometto. Credono che tutti i popoli dovrebbero diventare musulmani e che c’è una ricompensa in paradiso per coloro che porteranno persone all’Islam ”. Ha aggiunto che “Se gli islamisti prenderanno il potere, non vi tratteranno secondo i diritti umani, ma secondo la legge della Sharia”, ha sottolineato.



L’AUMENTO DELLA POPOLAZIONE MUSULMANA

“Adoro i musulmani, ma fate attenzione. Gesù dice che dovremmo essere astuti come serpenti e innocenti come colombe”. Un pastore della Chiesa luterana che anche lui ha voluto rimanere anonimo, sottolinea il concetto musulmano di taqiya, una dissimulazione precauzionale o la negazione del credo religioso che viene spesso utilizzato anche dai musulmani radicali per nascondere il loro vero intento: “Ciò significa che i radicali “si mantengono bassi” e si adattano a una società non religiosa per acquisire potere”, ha detto, avvertendo delle cellule dormienti pronte all’azione, mentre agiscono per “prendere il controllo” una volta che la maggioranza parlamentare verrà istituita. Ma c’è chi crede non sia possibile, come il docente di Islam all’università di Lund, Rickard Fagervall perché gli islamici rimarranno una minoranza e perché sono tra loro divisi in molte fazioni e in molte correnti religiose. Molti di loro poi non sono neanche praticanti.

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