Torna d’attualità in Svezia il tema dell’ingresso nella Nato, patto di alleanza militare tra paesi occidentali da cui si è tenuta fuori dopo la Seconda guerra mondiale. Due settimane fa, il Parlamento svedese ha approvato a larga maggioranza una mozione che apre alla possibilità di ingresso nella Nato, nonostante il parere contrario del governo. Non è la prima volta che se ne parla in Svezia, ma per alcuni osservatori ora la questione è tornata in primo piano a causa della crescente pressione della Russia e di alcune spinte politiche interne.



Come ricostruito dal Post, sono due secoli circa che la Svezia conserva una politica di neutralità militare. Da quando perse la Finlandia e altri territori al termine delle Guerre napoleoniche. Ma da quando è entrata a far parte dell’Ue, nel 1995, ha cominciato a cooperare con gli altri eserciti europei e a partecipare a missioni internazionali ed esercitazioni congiunte proprio nell’ambito della Nato. L’ingresso nella Nato potrebbe diventare addirittura uno dei temi della campagna elettorale, visto che le prossime elezioni politiche sono previste nel 2022 e la Russia sembra destinata a mantenere il suo atteggiamento aggressivo.



SVEZIA ENTRERÀ NELLA NATO? IL “CASO” RUSSIA E LE PRESSIONI

Nella regione del Mar Baltico si affacciano diversi stati europei, tra cui alcuni che facevano parte dell’Unione Sovietica. Ormai gli “incidenti” con la Russia sono più frequenti. Aerei russi invadono costantemente lo spazio aereo svedese, due navi della Marina russa hanno invaso le acque territoriali svedesi a settembre durante un’esercitazione causando una mobilitazione di truppe e mezzi che non si vedevano dalla Guerra fredda. Tutto ciò non ha convinto il Governo, sostenuto da Socialdemocratici e Verdi, a cambiare idea sull’ingresso della Svezia nella Nato. Stando a quanto riportato da Politico, ciò è legato al fatto che non vogliono destabilizzare ulteriormente la regione, rendendo ancor più tesi i rapporti con la Russia. Peraltro, la Nato non è più solida come un tempo, come dimostrano le tensioni tra la Turchia e altri membri e per le ambizioni di autonomia degli stati europei, intenzionati a rafforzare la cooperazione europea e a rendersi più indipendenti dagli Stati Uniti. Invece i quattro partiti del centrodestra sono a favore dell’alleanza. Nella votazione sulla mozione per tenere aperta la possibilità di ingresso nella Nato, approvata con 204 voti a favore e 145 contrari, decisivi – spiega Post – sono stati i Democratici Svedesi, discendenti degli storici partiti neonazisti svedesi che dopo anni di ostilità provano a legittimarsi come forza ragionevole.

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