Svolta clamorosa e decisamente inaspettata quella avvenuta in Svezia. Il paese dell’Unione Europea, ormai da quasi un anno il simboli anti-lockdown non avendo mai attuato misure rigide dopo lo scoppio della pandemia di covid, ha deciso di fare un deciso passo indietro, e si dice pronto alla “chiusura”. La svolta, come ricorda Fanpage.it, è giunta nella giornata di ieri, venerdì 8 gennaio, quando il parlamento di Stoccolma ha appunto dato il via libera ad una legge di emergenza che autorizza appunto dei blocchi, compresa la chiusura delle scuole superiori e delle attività commerciali.
“Vediamo un grande rischio di trovarci in una situazione difficile per un po’ di tempo”, ha commentato Stefan Löfven, il primo ministro svedese, difendendo il cambio di rotta del proprio paese, nonostante siano ancora molti i sostenitori dell’immunità di gregge come mossa per sconfiggere la pandemia.
SVEZIA IN LOCKDOWN, LA MEA CULPA DI RE CARL
Sia chiaro, il lockdown non sarà duro come quello che è stato attuato in Italia durante marzo e aprile scorsi, ma rappresenta comunque una netta inversione di tendenza. Del resto l’apertura totale della Svezia ha avuto un costo molto elevato, con più di 9.200 morti a causa del covid, un numero ben più alto rispetto alle nazioni vicine come Norvegia, Danimarca e Finlandia, e lo stesso si può dire per il tasso di contagi. Negli ultimi tempi i ricoveri e i decessi erano ulteriormente aumentati per via del sovraccarico degli ospedali e di conseguenza si è dovuto intervenire. La legge prevede un limite di accesso in vari luoghi pubblici e sui trasporti, nonché la chiusura di bar, ristoranti e centri commerciali: “Vedremo se possiamo fare di più con i trasporti pubblici – ha aggiunto la Lofven – ma misure potrebbero anche riguardare palestre, impianti sportivi, eventi e attività commerciali che gestiscono locali per feste. Potrebbero anche riguardare i negozi”. Il lockdown è giunto dopo che Re Carl XVI Gustaf, prima di Natale, aveva dichiarato fallimentare la strategia del proprio paese: “Penso che abbiamo fallito. Abbiamo un gran numero di morti e questo è terribile”.