SVEZIA SOSPENDE FINANZIAMENTI ALL’UNWRA
La Svezia non finanzierà più l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), ma fornirà solo una maggiore assistenza umanitaria a Gaza tramite altri canali. Lo ha annunciato il ministro Benjamin Dousa per la Cooperazione internazionale allo sviluppo e il commercio estero, spiegando che la decisione è stata presa in risposta alla mossa di Israele di vietare le operazioni dell’UNRWA nel Paese a partire dalla fine di gennaio, ritenendola coinvolta nel terribile attacco del 7 ottobre 2023 guidato da Hamas.
“Gran parte delle operazioni dell’UNRWA a Gaza saranno fortemente indebolite o completamente impossibili. Per il governo svedese, la cosa più importante è che il sostegno arrivi“, ha dichiarato Dousa alla Reuters. Ma ha anche precisato che la Svezia non sostiene “in alcun modo” la legge israeliana, anzi ha ripetutamente espresso le sue critiche. “Israele deve fare molto di più per garantire l’accesso umanitario a Gaza“, il monito del ministro.
PIÙ AIUTI, MA TRAMITE ALTRE ORGANIZZAZIONI
La Svezia ha previsto un aumento di aiuti umanitari per Gaza per il prossimo anno pari a 800 milioni di corone svedesi (circa 70 milioni di euro), rispetto a quelli spesi quest’anno, la metà circa. Il ministero degli Esteri ha fatto sapere che si utilizzeranno altre organizzazioni per far arrivare gli aiuti, come il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (PAM), il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) e il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).
LE REAZIONI AL DISIMPEGNO SVEDESE
Non si è fatta attendere la reazione dell’ambasciata palestinese a Stoccolma: “Respingiamo l’idea di trovare alternative all’UNRWA, che ha il mandato speciale di fornire servizi ai rifugiati palestinesi“. Infatti, i rifugiati palestinesi si affidano all’UNRWA per l’assistenza sanitaria e umanitaria, l’istruzione, i soccorsi d’emergenza, ma la nuova legge israeliana, pur non vietando direttamente le operazioni dell’agenzia Onu in Cisgiordania e a Gaza, avrà comunque un forte impatto sulla capacità dell’UNRWA di lavorare.
Secondo Philippe Lazzarini, capo dell’UNRWA, il disimpegno della Svezia “comprometterà decenni di investimenti svedesi nello sviluppo umano, anche negando l’accesso all’istruzione a centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi in tutta la regione“. Invece, il viceministro degli Esteri israeliano Sharren Haskel ha ringraziato Dousa per l’incontro che hanno avuto questa settimana e per la decisione della Svezia di rinunciare al sostegno all’UNRWA: “Ci sono alternative valide e praticabili per gli aiuti umanitari e apprezzo la volontà di ascoltare e adottare un approccio diverso“.