La Svezia ha rimosso l’ultimo ostacolo all’ingresso Nato rappresentato dal veto della Turchia, imposto a causa della presunta “protezione” all’organizzazione politica PKK e della sua rappresentanza nel paese scandinavo. Più volte infatti il premier turco Erdogan aveva dichiarato di non voler sostenere la candidatura della Svezia nell’Alleanza Atlantica, fino a quando non venisse approvata una legge di condanna “antiterrorismo” per colpire la minaccia di violenze e ostilità nei confronti di Ankara rappresentata proprio dal PKK.



Ora da Stoccolma è arrivato l’annuncio dell’approvazione di una nuova norma, grazie alla quale, dal 1 giugno sono state inasprite le sanzioni e le pene riservate a chi “simpatizza o appoggia organizzazioni legate  al terrorismo internazionale“. Dal governo è stato annunciato che questa legge dovrà servire ad arginare soprattutto il rischio di attentati, per i quali è scattata da tempo l’allerta nazionale. Molti analisti però, sono pronti ad affermare che si tratta di una mossa politica per riappacificare i rapporti diplomatici dopo la nuova vittoria di Erdogan alle elezioni.



Svezia, legge anti terrorismo divide i cittadini, le accuse al governo “sottomesso al regime di Erdogan”

La nuova legge “anti Pkk” mascherata da inasprimento delle pene contro i sospetti affiliati a presunte organizzazioni terroristiche approvata dalla Svezia, sta facendo discutere e spaccando l’opinione pubblica interna. Il criminologo e professore Janne Flyglund intervistato da Le Figaro, ha dichiarato che “è imbarazzante l’atteggiamento di sottomissione del governo nei confronti delle richieste della Turchia“. Grazie a questo però, come ha sottolineato anche Stoltenbergè stato fatto un notevole passo avanti“, ora infatti Erdogan ha annunciato l’approvazione per una nuova riunione, il prossimo 12 giugno nella quale si discuterà proprio dell’ ingresso dei paesi scandinavi nella Nato.



Restano però le perplessità da parte dei cittadini svedesi, a quanto pare, come ha sottolineato il quotidiano francese, nonostante il 63% si sia dichiarato a favore dell’adesione all’Alleanza, il 90% in un recente sondaggio pubblicato su Twitter, ha affermato di non essere d’accordo all’approvazione di leggi interne solo perchè imposte dalla Turchia. Lo storico Björn Lundberg ha commentato criticando il partito di centro destra di maggioranza dicendo che “La legge mette in discussione alcuni principi fondamentali dello stato di diritto pur di inchinarsi al regime di Erdogan“.