In Svizzera, come in realtà anche in Italia ed in buona parte degli stati europei, nel 2022 si è registrato un importante calo delle nascite, pari solamente a quelli che si registrarono nel corso della Prima guerra mondiale. Il contesto, tuttavia, è cambiato, perché la guerra costrinse gli uomini della nazione ad imbracciare i fucili per andare al fronte, mentre nel 2022 nessuno è stato spedito in guerra.
Numeri alla mano, il calo della natalità in Svizzera è stato pari al –10% tra gennaio e novembre, rispetto alla media registrata tra il 2015 e il 2021. Nella sola Zurigo, riferiscono i dati ufficiali nazionali, il calo è stato pari a -14%, che si è accompagnato ad un -16% per quanto riguarda il tasso di natalità (ovvero il numero di figli per donna fertile). Secondo quanto riporta il quotidiano italiano La Verità un calo della natalità simile in Svizzera non si verificava dalla Prima guerra, quando il dato fu del 13,5%, e non è stato eguagliato neppure in occasione della Depressione o della più recente crisi economica. Una spiegazione a questo fenomeno non sembra esserci, ma secondo il professor Konstantin Beck dell’Università di Lucerna, si dovrebbero indagare gli effetti del vaccino contro il covid.
Svizzera e natalità in calo: la tesi del professor Beck
Insomma, in Svizzera nel 2022 sono nati molti meno bambini che negli ultimi 100 anni, almeno secondo i dati nazionali. Non sembra, tuttavia, esserci una reale spiegazione, come invece si potrebbe azzardare, per esempio, sul caso italiano, che è collegato ad un costo della vita sempre maggiore, a stipendi mediamente bassi e ad un tasso di disoccupazione a dir poco preoccupante.
Secondo il professor Beck, infatti, in Svizzera non vi è nessuna crisi economica o lavorativa in corso, ed il tasso di disoccupazione è addirittura diminuito negli ultimi due anni (nel 2020 era del 3,8%, nel 2021 è stato dell’1,6%). Similmente, quando il mercato lavorativo era maggiormente in crisi, ovvero nel 2020, si è registrato un boom delle nascite, pari al +3% rispetto agli anni precedenti. Ed analizzando il caso della Svizzera il professore parla chiaro, sottolineando che “il fenomeno non appare correlabile, temporalmente, a nessuna altra causa tranne le vaccinazioni di massa anti Covid“. Secondo lui, infatti, “è verosimile che il crollo della natalità sia dovuto a gravidanze non portate a termine a causa della vaccinazione”.