Svizzera, 4 banchieri dipendenti dell’istituto Gazprombank, sono stati condannati con l’accusa di aver nascosto consapevolmente i soldi di Putin in un conto corrente segreto intestato ad un prestanome amico del presidente russo. Si tratta del violoncellista Sergei Roldugin di 71 anni, che avrebbe trasferito in banca 50 milioni di franchi che in realtà non gli appartenevano. La Gazprombank è una banca legata alla società petrolifera omonima, e i dipendenti accusati sono tre russi ed uno svizzero, la condanna è arrivata dopo le indagini sui sospetti concentrate sull’apertura del conto corrente del musicista, senza verificare accuratamente la provenienza dei fondi.



Il quotidiano Financial Times ha pubblicato l’inchiesta con gli atti dell’accusa che affermano come sia evidente che “Putin ufficialmente non risulta avere beni di valore nelle banche svizzere, ma è noto che il presidente abbia vari complici che ne gestiscono segretamente i patrimoni e fondi segreti. Anche il violoncellista infatti, pur essendo molto legato a Putin non figurava tra le persone “politicamente esposte” quindi veniva considerato non a rischio di sanzioni e blocchi.



Roldugin, il violoncellista amico di Putin aprì il conto in Svizzera da 50 miliardi di franchi

Le accuse ai quattro banchieri svizzeri, colpevoli di non aver controllato la provenienza dei soldi versati nei conti correnti aperti da Roldugin, si sono basate anche sulle carte del tribunale. Infatti come mostrato negli atti, nonostante venisse dichiarata la vicinanza del violoncellista a Putin, questo motivo non era considerato dalla banca come “plausibile” per un eventuale blocco dell’apertura del rapporto finanziario. L’evidenza dei fatti però ha portato gli inquirenti a provare che i quattro impiegati avrebbero ignorato ripetutamente i segnali di rischio.



Roldugin si è difeso dicendo che quei soldi sarebbero provenienti dai guadagni accumulati negli anni come direttore della Casa della Musica di san Pietroburgo. Ma nella sua storia personale, oltre alle dichiarazioni pubbliche nelle quali ha affermato di essere amico stretto di Putin tanto da essere il padrino di sua figlia, ci sono anche altre denunce in passato per riciclaggio di denaro. Anche i banchieri si difendono ed annunciano di voler fare ricorso perchè la sentenza non è ancora definitiva e gli avvocati avvertono che al momento non ci sarebbero prove suffcienti a dimostrare la provenienza dei fondi.