Fine della libera circolazione delle persone con le altre nazioni dell’Unione europea: questa la proposta della destra sovranista in Svizzera. L’iniziativa anti-immigrazione dell’Udc è finita ai voti e gli elettori svizzeri l’hanno ufficialmente bocciata al referendum popolare con il 61,7% dei no. Il testo della proposta “per un’immigrazione limitata” è stato respinto da una maggioranza dei 26 cantoni e semi-cantoni. L’unico risultato in controtendenza è quello del Ticino, dove invece è stato registrato un 53,1% a favore dell’abrogazione dell’accordo sulla libera circolazione delle persone con l’Ue, contro il 46,9% dei contrari. La legge in Svizzera prevede che le iniziative popolari sono accettate se sono approvate dalla doppia maggioranza del popolo e dei cantoni. La proposta però è stata respinta da una maggioranza dei 26 cantoni e semi-cantoni. Questo vuol dire che la Svizzera non potrà decidere in maniera autonoma quali stranieri accettare e quali no. “La popolazione ha voluto confermare l’impegno della Svizzera per la via bilaterale nei suoi rapporti con l’Ue”, ha dichiarato la consigliera federale Karin Keller-Sutter in conferenza stampa.



REFERENDUM SVIZZERA, BOCCIATA PROPOSTA ANTI-IMMIGRAZIONE

La proposta in questione chiedeva di modificare la Costituzione per garantire una corsia preferenziale alle persone con cittadinanza svizzera in termini di occupazione, previdenza sociale e sussidi. Chiedeva che Berna tornasse a disciplinare in maniera autonoma questi aspetti nella convinzione che la libera circolazione con l’Ue metta sotto pressione il mercato del lavoro, i servizi sociali e le infrastrutture del paese. Ma in questo modo sarebbero finiti a rischio anche migliaia di transfrontalieri italiani che ogni giorno si recano in Svizzera per lavoro. Se l’Udc ritiene che così i lavoratori svizzeri rischino il lavoro a scapito di stranieri che sono disposti ad accettare retribuzioni minori, gli oppositori all’iniziativa ritengono invece che la libera circolazione delle persone sia vantaggiosa perché le aziende svizzere hanno bisogno di lavoratori stranieri, quindi la fine degli accordi con l’Ue avrebbero messo a rischio il benessere nazionale.

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