Con un provvedimento quantomeno curioso – lo riporta Bloomberg – la Svizzera ha deciso che dal prossimo 6 giugno la prostituzione sarà consentita a seguito della pandemia da Coronavirus. Nella confederazione elvetica questa pratica è legale, quindi non si tratta di una svolta epocale o qualcosa di simile; tuttavia va sicuramente sottolineato il fatto che la politica svizzera abbia deciso che “le lavoratrici del sesso” – come vengono chiamate nell’articolo – potranno tornare a svolgere le loro attività mentre restano per il momento banditi sport come judo, boxe, wrestling e danza, tra le altre discipline che prevedono un contatto ravvicinato. In Svizzera il contagio da Coronavirus è drasticamente diminuito nell’ultima settimana (meno di 20 contagi al giorno) nonostante si siano evitate misure da lockdown totale – anche se qualcuno dice che i dati siano stati sottostimati. Sono circa 20000 i lavoratori del sesso che potranno tornare a svolgere la loro attività dal 6 giugno.
SVIZZERA, RIPARTE LA PROSTITUZIONE
Le nuove misure di apertura sono state annunciate da Alain Berset, ministro della Sanità; il quale ha dato il via libera anche a cinema, night e piscine pubbliche. Bloomberg ha anche riportato la sua risposta quando gli è stato fatto notare come anche il sesso preveda un contatto diretto: il ministro ha riconosciuto come la risposta che stava per dare avesse “un che di bizzarro” ma ha comunque detto che “certamente nel sesso ci sono contatti personali ma un concetto di protezione sembra essere possibile”. Così in conferenza stampa, ma c’è stato di più perché Berset ha aggiunto che “a dirvi la verità i servizi erotici avrebbero potuto ripartire anche prima”. La Svizzera è stata tra le prime nazioni europee a far ripartire le attività di negozi, ristoranti e scuole che hanno riaperto i battenti all’inizio di maggio; inoltre le misure di distanziamento sociale si sono allentate, e sempre dal 6 giugno sarà possibile riunirsi fino ad un massimo di 30 persone e partecipare a eventi con non più di 300 spettatori.