La Svizzera è pronta ad inasprire le regole sul riciclaggio di denaro. La ministra delle Finanze elvetica Karin Keller-Sutter vuole che venga resa nota l’identità degli «effettivi proprietari» finali di trust e società, quindi ha presentato un progetto di riforma per aumentare la trasparenza e colmare alcune lacune giuridiche. Il progetto di legge, inviato in consultazione dal governo svizzero fino al 29 novembre, prevede che tutte le società, persone giuridiche e trust costituiti in Svizzera, compresi avvocati e notai, debbano far conoscere chi sono gli aventi economicamente diritto, comunicandoli al registro federale della trasparenza che verrà istituito.



L’obiettivo, come riportato da Milano Finanza, è quello di rendere ancora più difficile il riciclaggio di denaro o l’elusione di sanzioni, ad esempio quelle imposte agli oligarchi russi. Anche se le leggi sul segreto bancario hanno subito un’opera di smantellamento da dieci anni, la Svizzera resta uno dei principali centri mondiali per la ricchezza offshore ed è a oggi l’unico Stato europeo che non ha a disposizione un registro nazionale dei beneficiari reali.



IL PIANO DELLA SVIZZERA CONTRO IL RICICLAGGIO DI DENARO

Il nuovo registro non sarà consultabile da tutti, ad esempio non sarà accessibile al pubblico. Potranno consultarlo le autorità di regolamentazione, governo, forze dell’ordine, banche e avvocati accreditati che si occupano delle due diligence. Per la ministra delle Finanze della Svizzera si tratta di un “solido sistema di protezione contro la criminalità finanziaria“, che ritiene anche “essenziale per la reputazione e il successo di un centro finanziario di rilevanza internazionale“. La ministra Karin Keller-Sutter ha ricordato che “il riciclaggio di denaro danneggia l’economia e mette a repentaglio la fiducia nel sistema finanziario“.



Inoltre, ha precisato che le misure previste dalla riforma corrispondono agli standard internazionali del Gruppo d’azione finanziaria (GAFI). La proposta del Consiglio federale deve ora passare al vaglio di partiti, governi cantonali e associazioni civili, come le lobby bancarie e legali, prima di approdare in Parlamento, presumibilmente l’anno prossimo. Ci sono diversi Paesi che hanno già adottato un simile registro: oltre a tutti gli Stati UE, Liechtenstein, Norvegia, Gran Bretagna e Singapore, cui si aggiungeranno gli Stati Uniti dal gennaio 2024.