L’ufficialità è giunta nel pomeriggio di oggi, giovedì 19 dicembre, nel corso de “La Vita in Diretta”: la Procura di Sondrio ha aperto un’inchiesta sui presunti insulti rivolti alla mamma nigeriana presso il pronto soccorso dell’ospedale lombardo ed è al lavoro per accertare con esattezza l’accaduto. Si sta anche indagando per verificare le cause della morte della bambina. Le telecamere della trasmissione di Rai Uno hanno raggiunto il direttore del pronto soccorso, il dottor Raniero Spaterna: “La bambina purtroppo è giunta da noi in condizioni critiche, era in arresto cardiorespiratorio. Quando la giovane mamma ha cominciato a manifestare la propria, comprensibile, disperazione, abbiamo provato a isolarla. L’équipe medica non ha udito alcun insulto al suo indirizzo e in sala d’attesa non c’era nessuno del personale del nostro ospedale che abbia percepito nulla”. Raggiunta anche Francesca Gugiatti, la donna che per prima ha denunciato l’accaduto su Facebook: “Sono molto stanca, la mia è una denuncia da cittadina e non ha nulla a che fare con i rumors, la politica e la sua strumentalizzazione”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



“TACI SCIMMIA”: IL DRAMMA DI UNA MADRE  DIVENTA OGGETTO DI RAZZISMO

«Taci scimmia»; «tanto ne fai una all’anno»: sono questi e diversi altri gli insulti razzisti che una mamma nigeriana avrebbe ricevuto nell’ospedale di Sondrio lo scorso 14 dicembre, pochi minuti dopo la morte della sua piccola figlia neonata di 6 mesi. Le urla e la disperazione della donna avevano infastidito pazienti che ancora dovevano essere visitati al Pronto Soccorso del capoluogo valtellinese al punto che alcuni presenti – secondo la denuncia fatta nella piazza delle Sardine di sabato scorso a Sondrio da una manifestante, Francesca Gugiatti – avrebbero rivolto repliche e forti critiche al dramma di quella povera madre: «cos’è? Un rito tribale…», altri pensavano fosse addirittura un rito satanico o più semplicemente una «tradizione africana», finché con sdegno alcuni avrebbero anche rivolto alla donna queste ignominie razziste «taci scimmia, tanto ne sfornano uno all’anno». La mamma, tra l’altro giovanissima di soli 22 anni, era in lacrime disperata per la morte improvvisa della figlia nata 6 mesi prima (forse vittima della terribile e misteriosa patologia “morte in culla” ): solo poche ore prima l’aveva trovata senza respiro nel suo lettino e l’arrivo in ospedale vedeva come già critiche le condizioni della piccola. I medici che l’hanno presa in cura purtroppo non hanno potuto salvarla: poco dopo al ospedale di Sondrio è arrivato anche il papà della neonata, avvisato dalla madre e lì sarebbero avvenuti gli indegni insulti razzisti.



INSULTI RAZZISTI: IL “GIALLO” IN OSPEDALE E LE REAZIONI DI MELONI E RENZI

Francesca Gugiatti, maestra in una scuola primaria e assessore nel Comune di Montagna in Valtellina (Sondrio), ha raccontato prima in piazza con le Sardine quanto avvenuto e poi anche sui social risvegliando l’attenzione delle cronache nazionali: pare che fosse presente al momento degli insulti alla mamma nigeriana, rimasta sotto choc per la reazione degli altri pazienti. «L’odio, il razzismo e la cattiveria vanno sempre condannati e denunciati. Non esistano se e ma. Questi fatti non possono passare per normalità», spiega Francesca su Facebook, spiegando che anche altre persone hanno testimoniata la veridicità di questa triste vicenda. L’ospedale non smentisce né conferma e in una nota pubblica spiega «La direzione sanitaria dell’ospedale di Sondrio è intervenuta spiegando che le frasi riportate da Francesca non possono essere né confermate, né smentite. Il personale in servizio non le ha assolutamente sentite. E’ certo, invece che l’assistenza e la cura nei confronti della famiglia e della loro figlioletta sono state massime». A livello politico invece, la reazione al di là delle sardine è arrivata anche a due leader nazionali come Matteo Renzi e Giorgia Meloni: il fondatore di Italia Viva ha scritto su Twitter «Succede nel profondo Nord, in Italia, nel 2019. Io dico: diamoci una regolata. E riscopriamo, almeno, il senso della parola ‘Vergogna’. Un abbraccio a quella mamma. E un pensiero speciale a tutte le famiglie che vanno avanti dopo la perdita di un figlio»; per la presidente di Fratelli d’Italia invece «Da madre non posso che provare profondo disprezzo per chi è così infame da insultare una donna straziata dal dolore più atroce che un essere umano possa provare. Non ho parole, che schifo».

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