TADEJ POGACAR, DOPPIETTA GIRO D’ITALIA-TOUR DE FRANCE 26 ANNI DOPO PANTANI
Tadej Pogacar ha vinto il Tour de France 2024 e ha scritto una delle pagine più clamorose della storia del ciclismo. Innanzitutto, ha firmato la doppietta con il Giro d’Italia che mancava dal 1998 di Marco Pantani e che in questi 26 anni pochi hanno anche solo osato provare. Sei tappe vinte e 20 giorni in maglia rosa al Giro, sei tappe e 19 giorni in giallo al Tour, il totale di 12 vittorie di tappa e 39 giorni da leader in classifica generale è un altro record di sempre, inoltre i distacchi abissali rifilati agli avversari in entrambe le corse ben descrivono il dominio totale di Tadej Pogacar, forse ancora più netto al Tour – che ha conquistato per la terza volta – piuttosto che al Giro.
Ma non si vive di soli numeri e allora bisogna davvero dire che Tadej Pogacar è già nella leggenda, a 26 anni non ancora compiuti. In questo 2024 ha vinto anche la Strade Bianche attaccando da solo a 80 km dall’arrivo e la Liegi-Bastogne-Liegi, sesta classica Monumento della carriera dello sloveno. I paragoni per Tadej Pogacar ormai sono solamente con i miti, da Fausto Coppi a Bernard Hinault e naturalmente Eddy Merckx. Negli ultimi 40 anni non avevamo mai più visto un campione così forte su ogni terreno, capace di vincere i grandi giri e il Fiandre, che scegliamo come classica dalle caratteristiche opposte a quelle che normalmente sono quelle degli uomini da tre settimane nel ciclismo moderno.
TADEJ POGACAR, CAMPIONE SU OGNI TERRENO E PERSONAGGIO DEL NUOVO CICLISMO
Questo è il bello di Tadej Pogacar: sta facendo assaporare ad intere generazioni di appassionati di ciclismo emozioni che avrebbero pensato di poter solo immaginare nei racconti di padri o addirittura nonni, andando oltre le categorie che sembravano inevitabili negli ultimi decenni, con le divisioni tra gli specialisti nei vari tipi di corse. Lo sloveno vince tantissimo, ma non solo: attacca ovunque, ci fa divertire sulle grandi salite e sui muri, nelle discese e sugli sterrati, in volata e a cronometro, è il miglior personaggio possibile per il ciclismo perché può attirare l’entusiasmo di tutti ed entrare nell’immaginario collettivo anche con stile e gentilezza – vedi i gesti verso avversari e bambini durante il Giro d’Italia.
Non è tutto: già in questo 2024 ci sono ancora Olimpiadi, Mondiali e Giro di Lombardia nel mirino per Tadej Pogacar per scrivere altri record e diventare magari la stagione migliore di tutti i tempi per un singolo ciclista. Un tocco d’Italia c’è, perché la sua UAE Team Emirates è l’erede della Lampre e perché tutta la sua carriera si sta sviluppando sulle bici Colnago, altro elemento di paragone con Eddy Merckx, che non è solo una suggestione ma ha solide motivazioni tecniche, come confermato dallo stesso Ernesto Colnago, il maestro dello sloveno che ha gioito per le imprese del giovane campione. Non c’è altro da aggiungere: siamo nell’epoca di Tadej Pogacar e speriamo di continuare a divertirci ancora molto a lungo grazie allo sloveno.