Un pazzesco Tadej Pogacar fa saltare il banco al Tour de France 2020! Sua la maglia gialla, incredibilmente, dopo la crono decisiva a La Planche des Belles Filles. Bisognerà andare indietro nel tempo, sfogliare gli annali di questo sport magnifico e traditore, per trovare un’impresa come quella firmata oggi dallo sloveno dell’UAE Emirates. Quando tutto sembrava deciso, quando Primoz Roglic già si immaginava sul gradino più alto del podio di Parigi, ecco l’imprevisto, il capolavoro di Pogacar che trasforma il sogno del connazionale in un incubo. La maglia gialla, che sembrava ormai impossibile da scucire dalla pelle del capitano della Jumbo-Visma, arriva quinta al traguardo con un ritardo di 1’56” sul nuovo fenomeno del ciclismo mondiale, che stamattina partiva con un ritardo di 57 secondi da recuperare. Un margine che si credeva troppo grande da rintuzzare. A torto…
TADEJ POGACAR HA VINTO IL TOUR DE FRANCE
Non sembrava possibile, stamattina, pensare di vedere Tadej Pogacar ribaltare il Tour de France. Ma già dai primi km della cronometro è apparso chiaro che il re della generale non fosse nella sua migliore giornata. Non una crisi, attenzione, perché arrivare quinto al termine di una frazione del genere significa comunque avere svolto una onesta cronometro. Ma di certo non abbastanza per arrestare la marcia di un Pogacar che è sembrato divorare l’asfalto sotto ai suoi piedi. “Pikachu”, com’è stato soprannominato il talento cristallino della UAE, è arrivato ai piedi della salita con una ventina di secondi da recuperare nella classifica generale virtuale rispetto al suo rivale. L’ultima ascesa è stata impietosa: Roglic, stranamente rispetto al suo solito, ha iniziato ad alzarsi sui pedali. Sintomo che mancava della forza necessaria per spingere un rapporto più duro, per stare seduto e mulinare le gambe. La conferma arriva dal cronometro, che scorre inesorabile. Il traguardo non arriva mai per Roglic, mentre Pogacar sfreccia incredulo sotto il traguardo: ha vinto la crono, ha vinto il Tour. E’ il campione di domani, ma il domani è già qui.