È arrivata in queste ore la conferma delle cause di morte dell’amato chef dell’ex presidente americano Barack Obama, Tafari Campbell. Al decesso, avvenuto in seguito ad un tragico incidente lo scorso 23 luglio, era subito stato contornato dall’ormai classica ondata di complottismo, che dubitava della natura accidentale dell’evento, collegandolo a sedicenti informazioni che aveva appreso durante il mandato presidenziale del suo capo. Invece, l’autopsia ha confermato che Tafari Campbell, lo chef di Obama, è morto per annegamento, e collegandolo al racconto dell’unico testimone presente all’Edgartown Great Pond, al largo di Martha’s Vineyard, non c’è altra ipotesi che regga se non quella semplice fatalità.
Tafari Campbell: le cause di morte chiarite dall’autopsia
Insomma, in queste ore è stata resa nota la causa di morte dello chef di Obama, Tafari Campbell, in seguito all’autopsia condotta dalle pubbliche autorità del Massachusetts. Tuttavia, gli effettivi risultati dell’esame post mortem non sono stati resi pubblici, sottoponendoli al segreto d’ufficio secondo la politica statale, secondo quanto ha spiegato al Washingot Post, citato anche dal New York Post, Timothy McGuirk, portavoce dell’Ufficio esecutivo per la sicurezza e la sicurezza pubblica dello stato americano.
Secondo l’autopsia, Tafari Campbell, l’ex chef di Obama, è morto per annegamento accidentale mentre faceva paddleboarding nel lago di Martha’s Vineyard. La causa ufficialmente riportata è “immersione in uno specchio d’acqua”, mentre l’episodio è considerato “incidente”. Secondo quanto aveva riferito un testimone in seguito all’incidente, lo chef, che si trovava in quel momento presso una residenza estiva dell’ex presidente americano (assente in quel momento), non indossava un giubbotto di salvataggio e non era neppure legato al suo paddleboard. Inutili i tentativi di individuare e soccorrere Tafari Campbell in tempo prima che annegasse. Dalle prime indagini le autorità avevano già chiarito che non vi erano segni di traumi o indizi per pensare che la morte dello chef di Obama fosse sospetta, ma non era bastato per placare l’ondata dei complottisti.