Il Tar Campania nei prossimi giorni si pronuncerà in merito al ricorso della Regione contro il dimensionamento scolastico. L’eventuale accoglimento potrebbe aprire nuovi scenari che non sono stati previsti dal Governo e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Come spiega Italia Oggi, il ricorso campano punta sul fatto che bisogna annullare la parte che riguarda la sola regione Campania, anche se l’aumento di contingente di una regione implicherebbe la riduzione di quello di altre. La Regione di Vincenzo De Luca ha già avviato una riduzione dei plessi scolastici da anni: nuovi tagli alle scuole, dunque, si aggiungerebbero al percorso già intrapreso.
Attenzione alta sulla vicenda: infatti se il tribunale amministrativo dovesse concedere la sospensiva per la Campania, si aprirebbero altri scenari visti i ricorsi sul banco di Toscana, Emilia Romagna e Puglia. Sulla questione del ridimensionamento, Valditara si è più volte espresso spiegando che l’obiettivo non è la chiusura delle scuole ma la razionalizzazione delle reggenze, con un’aspirazione a eliminare le reggenze affinché ogni dirigente gestisca una scuola.
Dimensionamento scolastico: il progetto del Governo
Per il Governo, non si vuole arrivare ad un taglio di istituti causale ma ci sarebbero motivi per portare avanti la misura. Prima di tutto, questa consentirebbe di programmare meglio il fabbisogno di dirigenti scolastici e Dsga per i tre anni successivi, razionalizzando i relativi concorsi. Le Regioni, poi, con il dimensionamento scolastico potrebbero programmare la rete scolastica con più tranquillità. Il dimensionamento servirà inoltre a limitare il fenomeno delle reggenze dei Ds. Sono infatti 866 le scuole con un preside non titolare e dunque non in loco, secondo i sindacati, come spiega Orizzonte Scuola.
La riforma relativa ai tagli alle scuole è stata approvata dall’ultima legge di bilancio 2023 e propone interventi decisi dal ministero dell’Istruzione e del Merito. Si tratta di tagli calcolati di sedi e organici a partire dal 2024/2025. Previsto inoltre un decreto del Ministro dell’istruzione e del merito con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo accordo in sede di Conferenza unificata, allo scopo della determinazione dei criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le Regioni.