Taglio dell’IVA al 5% sui prodotti per l’infanzia
Sembra che il governo Meloni sia sulla strada per approvare un taglio dell’IVA al 5% su alcuni prodotti, tra i quali tutto ciò che è correlato all’infanzia e che può essere considerato di prima necessità. Si parla, dunque, soprattutto di pannolini, biberon e latte artificiale, ma non si può escludere che il pool di oggetti cresca ulteriormente. Va specificato, tuttavia, che la manovra non è ancora stata proposta concretamente, ma la premier lo ha ribadito durante il discorso per la fiducia in Parlamento.
Inoltre, la proposta di un taglio dell’IVA al 5% sui prodotti per l’infanzia non è certamente una novità della linea governativa di Giorgia Meloni e ne parlava già nel suo programma elettorale. Una manovra che si inserirebbe in quello che lei chiama “ampliamento della platea dei beni primari che godono dell’IVA ridotta al 5%” e che oltre ai beni per l’infanzia includerà, secondo il programma elettorale, anche alcuni prodotti alimentari. In merito ai prodotti alimentari, Maurizio Leo, responsabile economico di FdI, in un’intervista rilasciata a Money.it, aveva parlato di pesce, carne e bottiglie d’acqua, ma perseguendo l’obiettivo di ridurla “su tutti i beni essenziali“.
Taglio dell’IVA: quanto costerà la manovra?
Il taglio dell’IVA al 5% su tutti quei prodotti legati all’infanzia è sicuramente una manovra molto utile per le famiglie, soprattutto in un periodo economico difficile come quello che stiamo vivendo, tra recessione e crisi. La proposta ufficiale del Governo non è ancora arrivata, ma ci si aspetta che verrà fatta a brevissimo, integrandola nella Legge di Bilancio su cui Meloni promette di essere già al lavoro. Ed attualmente l’IVA ridotta riguarda soprattutto beni legati alle professioni sanitarie, mentre recentemente sono state incluse in questa aliquota anche le forniture di energia e gas.
Ma c’è una domanda importante su cui si tende a sorvolare parlando di manovre economiche, soprattutto in campagna elettorale: quando costerà il taglio dell’IVA al 5% sui prodotti per l’infanzia? Non è una risposta semplice e, concretamente, ci si può limitare soprattutto a supposizioni, ma ci prova Repubblica partendo da un disegno legge del 2018 che proponeva già questo tipo di taglio. In quell’occasione la spesa stimata era di 100 milioni di euro, destinati ad aumentare considerevolmente se venissero aggiunti anche alcuni alimenti.