Abbassare l’Iva sul cibo e cure veterinarie per animali domestici, ma anche l’inasprimento delle pene contro chi maltratta e uccide gli animali. Sono le proposte rilanciate da Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali. “Nelle case degli italiani gli animali da compagnia sono una presenza stabile, quantitativamente e qualitativamente significativa: un fenomeno sociale di cui la politica ancora fatica a comprendere la portata” ha dichiarato nel corso dell’inaugurazione di Zoomark International.
Per Brambilla “in Parlamento c’è convergenza sulla necessità di inasprire le pene per chi maltratta e uccide gli animali. E la delega fiscale ci consente di riproporre interventi sull’Iva per alimenti e cure veterinarie”. Dopo che la precedente legislatura ha portato a casa la tutela degli animali nella Costituzione, l’onorevole ha affermato che “penso che la legislatura da poco iniziata possa essere caratterizzata da una particolare attenzione nei confronti animali da compagnia. L’Intergruppo sostiene una varietà di proposte, ma si è deciso di dare priorità ad alcune. La materia penale è tra le più sentite e posso dirvi che sarà presto calendarizzata in commissione Giustizia una mia proposta di legge che mira a rendere davvero deterrenti le pene per chi uccide o maltratta gli animali”.
Riduzione Iva per cibo e cure per gli animali, Brambilla annuncia “battaglia”
In particolare, l’onorevole Brambilla ha dichiarato, come riporta anche il Corriere della Sera, come “la presentazione della riforma fiscale da parte del governo ci consente di riprendere con maggiori chance di successo la battaglia sull’Iva che conduciamo regolarmente in occasione della legge di stabilità. Come presidente dell’Intergruppo punterò sull’esenzione totale per la microchippatura, prevista dalla legge, e per la sterilizzazione, strumento indispensabile per la lotta al randagismo e le vaccinazioni veterinarie che dovrebbero rientrare in qualsiasi programma di prevenzione nell’ottica della filosofia One Health” che postula una correlazione tra la salute umana, ambientale e animale.
L’obiettivo è ottenere la riduzione dell’Iva, attualmente a 22%, sul cibo per gli animali e per le cure veterinarie, portando quest’ultima al 10%. I dati del rapporto Assalco-Zoomark mostrano che nelle famiglie italiane vivono circa 65 milioni di animali domestici, inclusi 30 milioni di pesci e 12,9 milioni di volatili. Per l’alimentazione di cani e gatti nel 2022 sono stati spesi 2 miliardi e 760 milioni di euro, più ulteriori 80 milioni per gli accessori.