«Il Parlamento raggiunge una tappa storica: con il solo voto contrario di Pd e Leu è stata approvata in seconda lettura la più consistente riduzione del numero di deputati e senatori mai presentata. Con il M5S al Governo si passa ai fatti, vogliamo portare a compimento una riforma attesa da anni per riavvicinare le istituzioni ai cittadini. Le riforme del cambiamento fanno un ulteriore passo verso il varo definitivo, avanti tutta» fa sapere il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro dopo il via libera della Camera al testo del ddl sul Taglio dei Parlamentari. I dem hanno votato contrari alla norma presentata dal Governo e il vicepremier Di Maio non perde l’occasione per sottolinearlo: «Il Pd ormai è tutto e il contrario di tutto. Su una cosa non si smentisce mai, la difesa dei privilegi e degli interessi personali. Zingaretti sta facendo punteggio in negativo. Ne aggiunge un’altra. Dopo la legge Zanda che doveva aumentare lo stipendio ai parlamentari e ricostituire i vitalizi, dopo la legge per reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti, adesso vota contro il taglio dei parlamentari. E’ la vera natura del Pd. Non mi meraviglia. Ed è per questo che questo governo deve andare avanti. Questa gente, che sia Pd o Forza Italia, deve stare all’opposizione perché in maggioranza continuerà a sperperare i nostri soldi per i loro privilegi», conferma ai cronisti dopo un incontro con i rappresentati della LegaCoop all’Hotel Astoria Palace. (agg. di Niccolò Magnani)



307 SÌ AL DDL SUL TAGLIO PARLAMENTARI

Ddl per il taglio dei parlamentari approvato senza modifiche alla Camera grazie al voto di M5s, Lega, Forza Italia e Fdi. Sono stati in tutto 307 i sì al disegno di legge costituzionale per il taglio dei parlamentari contro i 107 no (Pd, Leu, +Europa, Civica Popolare) e i 5 astenuti di Noi con l’Italia. Un passaggio importante dal momento che, non essendo stato modificato il testo, nelle ultime due letture di Palazzo Madama e Montecitorio si potrà soltanto approvare o respingere in blocco il provvedimento. Come sottolineato dall’Agi, quella odierna è la seconda lettura conforme (ovvero senza modifiche del testo): trattandosi di una riforma costituzionale dovranno trascorrere almeno tre mesi prima di procedere alle altre due letture da parte di Camera e Senato. Nel caso in cui la riforma venga licenziata in via definitiva con i due terzi dei voti non si dovrà procedere con il referendum confermativo.



TAGLIO PARLAMENTARI: COSA PREVEDE LA RIFORMA

Ma cosa prevede la riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari? Il taglio votato oggi da M5s e centrodestra in Aula prevede una sforbiciata che porterebbe gli eletti dagli attuali 945 (315 senatori e 630 deputati) a 600 totali, suddivisi tra 200 senatori e 400 deputati. Un taglio dunque di 345 eletti, ovvero un terzo dei parlamentari attualmente previsti. Come sottolineato da “Il Fatto Quotidiano”, il taglio riguarderebbe anche il numero minimo di senatori eletti in ogni regione (portato da sette a tre), con il Molise e la Valle d’Aosta mantenuti rispettivamente a 2 e un rappresentante. Il ddl prevede anche un abbassamento del numero dei parlamentari eletti all’estero: in tal senso gli onorevoli non saranno più 12 ma 8, mentre i senatori non saranno più sei ma quattro (con l’accorpamento del Collegio del Nord America con quello Oceania-Africa). Fissato infine a cinque il numero massimo di senatori a vita di nomina da parte del Presidente della Repubblica che possono essere in carica. La Carta costituzionale, infatti, non chiariva se questo limite riguardasse il numero di senatori a vita che ciascun presidente della Repubblica poteva nominare o più in generale il numero massimo complessivo di senatori a vita in carica.

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