Il taglio dei tassi sui mutui è arrivato (seppur indirettamente). La BCE ha ridotto di ben 25 punti base gli interessi così da dare uno sprint in più all’economia. Una notizia che fa ben sperare, anche se richiede un’analisi più approfondita.

Nello specifico ci ritroveremmo in due situazioni: i risparmiatori che vedrebbero calare i loro rendimenti sui titoli a tasso variabili e nei depositi in banca, e i debitori che potranno trarre un beneficio per via dei minori costi da sostenere.



Taglio tassi mutui: gli effetti reali da aspettarsi

Il taglio dei tassi sui mutui avrà un effetto immediato per le imprese per le famiglie italiane che hanno sottoscritto un prestito per comprare la loro casa. Il beneficio sarà quantificato in 3 milioni e mezzo di nuclei familiari italiani.

Il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, ha riferito che:



“Per la seconda volta consecutiva la BCE ha anticipato le mosse della Federal Reserve americana, le cui decisioni di politica monetaria continuano a essere incerte. Quanto al costo del credito, gli interessi sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese caleranno ancora nei prossimi mesi, così diventerà più facile comprare casa e fare investimenti”.

Secondo le analisi della FABI si parlerebbe di un risparmio totale di più di 70 mila euro (il -19,3% sul 2023) per chi accende un mutuo a 25 anni da 200 mila euro.

Una boccata d’aria per il tasso variabile

Il taglio dei tassi ha una nota positiva sia sui mutui a tasso fisso che per quelli – anzi soprattutto – a tasso variabile. La riduzione dei 25 punti base permetterà una boccata d’aria fresca ai debitori che fino ad ora hanno pagato caro il salasso del tasso variabile.



Tuttavia, ai giorni d’oggi resta ancora conveniente il tasso fisso, nonostante i mutui variabili abbiano subito in quest’ultimo periodo delle riduzioni importanti, con una media attuale del 3,20% del TAN rispetto al 5,08% di maggio.