La Corte Costituzionale si esprime sul taglio dei vitalizi agli ex senatori
Era da marzo che si attendeva la risposta della Corte Costituzionale in merito alla legittimità del taglio dei vitalizi agli ex senatori. Voluto nel 2019 dal governo Conte, fin dai primi momenti è stato al centro di ricorsi su ricorsi da parte di oltre 770 senatori che sono riusciti, in comune accordo, a portarlo davanti alla Corte, sollevando questioni in merito all’illegittimità costituzionale del taglio ai vitalizi.
Ora, però, entro il termine atteso per la delibera, la Corte si è espressa in merito al taglio dei vitalizi degli ex senatori, dichiarando “l’inammissibilità delle questioni di legittimità costituzionale“. In altre parole, insomma, la Corte Costituzionale ritiene che il taglio non sia in contrasto con gli articoli 2, 3, 23, 36, 38, 53, 67, 69 e 117 della Costituzione, oggetto del ricordo presentato dagli ex senatori. Nella sentenza, depositata in data odierna, la Corte consiglia anche di tramutare in legge il provvedimento inerente ai vitalizi, al fine di assicurare “un’auspicabile omogeneità della disciplina concernente lo status di parlamentare”, oltre a permettere eventuali nuove discussioni future da parte della Corte. Similmente, la Corte ritiene anche inammissibili le questioni sulla legittimità della soppressione del regime fiscale particolare di cui godono gli assegni vitalizi.
Taglio dei vitalizi degli ex senatori: il ricorso di marzo
Insomma, sembra che in merito all’illegittimità costituzionale del taglio dei vitalizi agli ex senatori la Corte ritiene che non ci siano pericoli o ragioni per bloccare il provvedimento. Questo lo farà, presumibilmente, tornare attivo, annullando nuovamente i vitalizi dei 771 senatori che hanno portato la questione fino alla corte massima di giudizio nell’ordinamento italiano.
Ora, del decreto sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari non si sa ancora cosa ne sarà, ma non si può escludere che nuove questioni verranno sollevate nei prossimi giorni. La ragione è semplice, nessuno degli ex senatori vuole rinunciare al suo vitalizio, seppur questo permetterebbe un risparmio di circa 67 milioni di euro all’anno. Fin dalla presentazione della delibera sul taglio, il Senato è insorto, ottenendone l’annullamento da parte della Commissione contenziosa. Da qui il provvedimento è passato nelle mani del Consiglio di Garanzia che ha sollevato i dubbi sulla legittimità costituzionale, facendo finire il taglio dei vitalizi sul tavolo della Corte.