La Russia non ha dubbi sul fatto che Taiwan appartenga alla Cina: questa è l’ideologia che anima la politica estera del Cremlino, ribadita a gran voce dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Una dichiarazione rilasciata a mezzo stampa nelle scorse ore dallo stesso componente del governo moscovita, in risposta a un quesito formulato da Interfax, che gli ha domandato se la Russia avvertisse la situazione che si sta attualmente sviluppando attorno all’isola come un attentato alla sicurezza dei suoi territori.
“Proprio come la stragrande maggioranza degli altri Paesi, la Russia vede Taiwan come parte della Repubblica Popolare Cinese – ha affermato senza ricorrere alla retorica Lavrov –. Questa è la premessa da cui procediamo e continueremo a procedere nella nostra politica”. Insomma, la linea è tracciata: la posizione della Russia è indubbiamente pro Pechino e non ci saranno ripensamenti in tal senso. Intanto, proprio nelle scorse ore la Cina si è detta contrariata rispetto ai presunti addestramenti militari che gli Stati Uniti d’America starebbero effettuando all’esercito di Taipei in gran segreto da circa un anno a questa parte, avvertendo il governo isolano che “i tentativi di collusione con forze esterne per cercare l’indipendenza o resistere alla riunificazione ricorrendo alla forza sono destinati a fallire”.
RUSSIA PRO CINA: “TAIWAN È SUA” E SPUNTANO LE ESERCITAZIONI DEI MILITARI DI PECHINO
Intanto, come riporta il quotidiano “La Repubblica”, il portavoce dell’ufficio per le relazioni con Taiwan del governo cinese, Ma Xiaoguang, ha invitato gli USA a gestire con cautela la questione dell’isola su cui Pechino rivendica la propria sovranità, a seguito appunto dell’informazione di cui vi riferivamo sopra e circolata con insistenza negli ultimi giorni.
Dal canto suo, però, il Dragone non sarebbe rimasto impassibile e, stando a quanto scrive il “Peoplès Liberation Army Daily”, testata delle Forze Armate cinesi, l’esercito del Paese orientale avrebbe condotto esercitazioni nel Fujian, provincia ubicata di fronte a Taiwan e dalla quale partirebbe un eventuale attacco all’isola. Le manovre militari, tuttavia, non sarebbero collegate a una possibile preparazione all’invasione del territorio rivendicato dalla Cina.