Tre istantanee sulla situazione a Taiwan: 1- Biden, «pronti a tutto per difendere Taiwan»; 2- delegazione Ue a Taipei; 3- Xi Jinping: «Unica Cina, attaccare chiunque si oppone alla riunificazione».

Anche solo da questi tre “frammenti” di arci-complessa politica esterna si può comprendere come la vera miccia per una possibile guerra mondiale non si trova in Corea del Nord, bensì nella piccola nazione insulare a 180 km dalla Cina. Dopo le più che bellicose intenzioni fatte emergere da Pechino negli scorsi mesi sulla volontà di condurre in porto l’operazione “Unica Cina” al 100%, l’esercito di Taiwan ha schierato carri armati e milizie ai confini facendo sapere che «non cederà» alle minacce giunte nei cieli di Taipei con i caccia cinesi. In quel frangente gli Usa prima hanno fatto intendere che si schiereranno con Taiwan in caso di invasione, poi con il segretario di Stato Blinken hanno anche aggiunto di auspicare una maggiore partecipazione di Taiwan presso l’ONU. A quel punto la reazione della Cina è stata veemente, giunta stamane dal portavoce del Ministero della Difesa Tan Kefei: «chiunque dovesse opporsi al “compito storico della riunificazione è destinato a fallire».



RISCHIO GUERRA CINA-USA: COSA POTRÀ SUCCEDERE

Secondo il Governo comunista di Pechino, «Se gli Stati Uniti continueranno ad aggrapparsi ostinatamente all’illusione di usare Taiwan per controllare la Cina e tenteranno di migliorare i legami militari con Taiwan, la Cina si opporrà risolutamente e contrattaccherà». Secondo la Cina, il vero compito storico della riunificazione «deve essere adempiuto e lo sarà sicuramente. Qualsiasi tentativo di ostacolare la riunificazione nazionale e il rinnovamento nazionale è destinato a fallire», ha concluso Tan in conferenza stampa, «L’Esercito popolare di liberazione, ha concluso Tan, “adotterà tutte le misure necessarie per contrastare le interferenze esterne e gli atti separatisti e per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina». Anche in merito alla partecipazione di Taipei alle Nazioni Unite vengono viste dalla Cina come una provocazione dannosa voluta dagli Stati Uniti d’America: «Taiwan non ha alcun diritto di partecipare all’Onu in quanto le Nazioni Unite sono una organizzazione governativa internazionale composta da stati sovrani». La stessa Cina si è poi detta profondamente turbata dal fatto che una delegazione del Parlamento Europeo farà visita a Taiwan la prossima settimana: «Non avere scambi ufficiali in alcuna forma con le autorità di Taiwan è parte essenziale dell’adesione al principio della ‘Unica Cina’ – fa sapere Pechino in una nota -. Il Parlamento europeo è un organo ufficiale dell’Ue e se inviasse deputati in visita a Taiwan minerebbe il sano sviluppo delle relazioni Cina-Ue».



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