Sembra crescere sempre di più l’allerta attorno a Taiwan con la Cina che nell’ultimo mese sembra essersi impegnata in una serie di manovre militari attorno all’isola che – almeno, per ora – non farebbero pensare ad un’invasione imminente ma ad una vera e propria prova di forza: l’obiettivo è sempre quello di lanciare un forte messaggio al governo taiwanese, mettendolo in guardia sul futuro che attende la piccola isola che dal 1949 si proclama indipendente e che il Dragone rivendica a gran voce considerandola storicamente cinese.
Prima di arrivare alla nuova allerta attorno a Taiwan vale giusto la pena ricordare che solamente tre giorni fa sull’isola si è celebrato il 113esimo anniversario del rovesciamento della Dinastia Qing che ha aperto le porte alla storia repubblicana della Cina disconosciuta da Pechino in quanto sul continente si celebra la vittoria di Mao Zedong che portò alla formazione della Repubblica popolare cinese (38 anni più tardi della caduta dei Qing); senza dimenticare la vittoria a maggio dell’indipendentista Lai Ching-te che promise dallo scanno presidenziale di mantenere indipendente Taiwan dalle mire espansionistiche cinesi.
Scatta l’allerta massima a Taiwan: “Più di 200 navi e aerei cinesi rilevati nell’ultimo mese”
Già a maggio – dopo l’insediamento di Lai a Taiwan – la Cina aveva lanciato un’esercitazione militare che simulava (apertamente) un’invasione da terra, acqua e cieli dell’isola indipendente, lasciando intendere (ma questo senza dirlo apertamente) che nei prossimi mesi si terranno altre manovre simili; il tutto – è bene ricordarlo – sotto gli occhi attenti degli States che da sempre sostengono l’indipendenza taiwanese e non hanno mai mancato di condannare – e talvolta minacciare – la Cina in una velata guerra fredda che va avanti ormai da anni.
Tuttavia (e torniamo all’inizio dell’articolo) nell’ultimo periodo sembra che le prove di forza della Cina su Taiwan stiano crescendo di intensità tanto che solamente oggi è scattata una “allerta massima” per il passaggio della portaerei Liaoning in assetto da battaglia nelle acque territoriali meridionali taiwanesi poco prima di disperdersi nell’oceano pacifico: una mossa sicuramente sospetta e che si è ben accompagnata alle 224 incursioni – 74 navi e 150 aerei, tutti da guerra – rilevate dalla Difesa taiwanese nell’ultimo mese.