In una mossa significativa e provocatoria, la Cina ha imposto sanzioni su cinque imprese di difesa occidentali in risposta alle recenti vendite di armi degli Stati Uniti a Taiwan. Questa azione, annunciata il 7 dicembre, evidenzia la crescente tensione tra Pechino e Taipei in un periodo delicato, quello delle elezioni presidenziali e parlamentari taiwanesi che si svolgono oggi. Secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri cinese, le sanzioni sono una reazione diretta alle “azioni gravemente errate” degli Stati Uniti. Il ministero ha espresso forte preoccupazione, sostenendo che le vendite di armi compromettono seriamente la sovranità e la sicurezza della Cina, oltre a minare la stabilità nello Stretto di Taiwan.



Le aziende colpite includono BAE Systems Land and Armament, Alliant Techsystems Operation, AeroVironment, ViaSat e Data Link Solutions. La Cina ha deciso di congelare i beni di queste società sul suo territorio e di proibire qualsiasi interazione tra persone e organizzazioni cinesi e queste imprese. Queste sanzioni giungono in un momento in cui Pechino sta intensificando la pressione su Taiwan, che affronta elezioni cruciali che potrebbero ridefinire le sue relazioni con la Cina continentale. Non va dimenticato che nel suo discorso di Capodanno il presidente cinese Xi Jinping ha affermato con forza che Taiwan sarà “inevitabilmente riunificata” con la Cina, adottando un tono più deciso rispetto agli anni precedenti. La questione di Taiwan, un’isola con una propria costituzione e un governo democraticamente eletto, è un argomento di lunga data nel contesto delle relazioni internazionali. Taiwan si considera distinta dalla Cina continentale, mentre Pechino la considera una provincia ribelle che verrà eventualmente riassorbita.



Il contesto delle vendite di armi degli USA a Taiwan è complesso e storico. Nel dicembre 2023, il Dipartimento di Stato americano aveva approvato la vendita di attrezzature per 300 milioni di dollari a Taiwan, alimentando le tensioni. In risposta, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, aveva minacciato contromisure nei confronti delle aziende coinvolte. Le relazioni tra Stati Uniti, Cina e Taiwan sono guidate da una serie di politiche e accordi storici. Nonostante Washington abbia stabilito relazioni formali con la Repubblica Popolare Cinese nel 1979, ha mantenuto una relazione non ufficiale ma robusta con Taiwan, vendendo attrezzature di difesa e regolamentando le interazioni attraverso la “One China Policy”. Questa politica è stata complicata da recenti dichiarazioni del presidente Joe Biden, che sembravano deviare dalla tradizionale “ambiguità strategica” degli Stati Uniti, anche se la Casa Bianca ha sottolineato che non ci sono stati cambiamenti nella politica ufficiale.



La situazione attuale richiede un equilibrio delicato, poiché gli Stati Uniti cercano di sostenere Taiwan pur evitando un conflitto aperto con la Cina. Questa dinamica continua a essere una delle questioni più delicate e potenzialmente pericolose nella politica internazionale contemporanea.

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