Il Ministro degli esteri di Taiwan Joseph Wu, intervistato dal quotidiano Frankfurter Allgemeine ha parlato degli scenari futuri che si prospettano a causa della minaccia militare che arriva dalla Cina. Una situazione di rischio che definisce abbastanza grave, e che è aumentata nel corso degli anni. Tuttavia, come dimostrano anche le notizie che arrivano, attualmente sembra che ci siano in corso esercitazioni per un eventuale attacco, ma questo resta qualcosa di poco concreto. Wu spiega che in realtà Pechino sta attuando una strategia, basata sulla filosofia degli antichi, che prevede una guerra ibrida, portata avanti senza l’uso della forza.
La tattica punta a minacciare fino a quando gli abitanti di Taiwan non riusciranno più a sopportare, arrivando a rinunciare il potere e diventare cinesi. Alcuni esperti infatti hanno affermato che la guerra è iniziata già da tempo, soprattutto con gli attacchi informatici alle strutture governative, agli ospedali alle banche e con una massiccia campagna di disinformazione.
Ministro esteri Taiwan Joseph Wu: “L’Europa deve aiutarci a proteggere i valori della democrazia”
Joseph Wu, Ministro degli esteri di Taiwan, ha illustrato le tattiche cinesi nel condurre una guerra ibrida per cercare di appropriarsi del potere. In particolare con le campagne di disinformazione che puntano a dividere la società. specialmente nel periodo delle elezioni presidenziali. Ha poi rinnovato l’appello alle istituzioni europee, e in particolare alla Germania chiedendo un appoggio concreto dicendo: “Taiwan è al centro di un’aggressione da parte di un paese autoritario, serve un aiuto per proteggere la stabilità e la democrazia“.
Come è stato fatto con l’Ucraina, “Un paese da cui stiamo imparando i valori della resistenza”. Un passo importante potrebbe essere quello di ridurre ulteriormente le relazioni commerciali con la Cina con i paesi G7, una decisione che garantirebbe benefici reciproci. Anche perchè, come sottolinea Wu: “Questo non è un momento stabile per il governo cinese“, lo dimostrano alcuni fatti, come la rimozione del Ministro Li Shangfu, che rivela una lotta per il potere ai vertici dell’esercito.