IL G7 DELLO SVILUPPO A PESCARA: TAJANI ANNUNCIA POSSIBILE CONFERENZA RICOSTRUZIONE GAZA

Un primo elemento chiave della riunione ministeriale dello Sviluppo al G7 di oggi non deriva dalle dichiarazioni o dalle proposte, ma da un’immagine: dopo aver incontrato il ministro di Israele Orli Gil, i Ministri del G7 si sono confrontati con il titolare dell’economia nazionale palestinese Mohammad Al-Amour. La rappresentazione plastica della necessità di un dialogo da rinnovare, riannodare ed “esportare” a tutto il Medio Oriente in quella che sembra sempre più una guerra senza “fine” tra il mondo islamico sciita e quello occidentale a sostegno dello Stato Ebraico.



Poi ci sono certamente i temi presentati nella riunione di Pescara con i Ministri di Economia, Esteri e Sviluppo Economico dei 7 grandi del Pianeta, coordinati sempre dalla Presidenza italiana: il vicepremier e Ministro Antonio Tajani ha evidenziato come la cooperazione allo sviluppo è il vero strumento di «pace, crescita e stabilità: temi che abbiamo posto al centro della Presidenza italiana del G7». Nelle prossime settimane si terranno le giornate di lavoro dedicate al futuro dello sviluppo, ma è ovviamente la tensione in Medio Oriente a rappresentare il primo e più importante tema all’ordine del giorno.



Se da un lato vi sono ribadite le tre direttrici centrali dei lavori al G7 dello Sviluppo (sicurezza alimentare, infrastrutture e salute), questa prima giornata è stata dedicata alla coordinazione di un’azione congiunta dei Sette sugli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza: in primis, partendo dall’azione coordinata italiana con “Food for Gaza” ma coinvolgendo poi anche la situazione drammatica in corso nel Libano con lo scontro tra Israele e Hezbollah. Tajani annuncia la possibile prossima conferenza per la ricostruzione di Gaza organizzata dal G7, ma nel frattempo gli aiuti sono ingenti e in corso verso la Striscia: venerdì 15 camion di aiuti donati al PAM partiranno da Genova e tramite la Giordania «verranno distribuiti aiuti alla popolazione civile palestinese a Gaza», ha spiegato il Ministro degli Esteri. Dall’Italia in particolare, ha poi chiosato il vicepremier e leader di Forza Italia, sono stati stanziati 25milioni di euro complessivi per aiutare le popolazioni colpite dalla guerra nella Striscia di Gaza e in Libano: nello specifico, 10 milioni sono stati erogati verso Beirut, altri 10 per aiutare a livello umanitario la popolazione palestinese a Gaza, gli ultimi 5 per il piano dell’Associazione Nazionale Palestinese per pianificare l’effettiva ricostruzione della Striscia.



IL MESSAGGIO DELLA MELONI E IL PIANO MATTEI SU NORD AFRICA E MEDIO ORIENTE: LA PROPOSTA ITALIANA

Tanto da Tajani quanto poi dal messaggio giunto durante la riunione del G7 dalla Premier Giorgia Meloni, l’invito italiano a tutto l’Occidente è ragionare sulla tregua al più presto tanto a Gaza quanto nel Libano: «Il G7 è fortemente unito nel chiedere il cessate il fuoco in Libano», ma anche per avviare un processo politico di attuazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, con il sostegno alla missione UNIFIL, la stessa entrata nell’occhio del ciclone dopo gli attacchi di Israele nel sud del Libano in quanto indirettamente “proteggerebbero” le postazioni di Hezbollah.

Nel videomessaggio ai ministri presenti nella riunione G7 la Presidente del Consiglio Meloni ha ricordato l’impegno italiano nel sostegno alle popolazioni colpite dalla guerra: raccontando delle recenti missioni in Libano e Giordania, la leader FdI sottolinea la necessità di cessate il fuoco a livello geopolitico e gli aiuti umanitari, «dobbiamo impegnarci con la stessa determinazione». Un ulteriore sostegno, come già ribadito anche dal Ministro Crosetto negli scorsi giorni, è quello che l’intero G7 e Occidente deve dare al governo libanese per superare l’influenza di Hezbollah nel processo di rafforzamento. Non è mancato il riferimento ad un altro elemento chiave del Medio Oriente non molto considerato in questi ultimi mesi, ovvero l’immensa crisi umanitaria e politica presente nella Siria di Assad: «occorre rivedere la Strategia europea e lavorare con tutti gli attori sul campo, per creare le condizioni affinché i rifugiati siriani possano fare ritorno in patria in modo volontario, sicuro e sostenibile», ha detto Meloni al messaggio incentrato sul Medio Oriente giunto alla riunione G7.

Nel corso della giornata, dopo aver rinviato la conferenza stampa sulla Manovra di Bilancio, Meloni ha sentito al telefono il Presidente della Tunisia Saied dopo il nuovo mandato post-Elezioni, discutendo dei progetti del Piano Mattei in Africa: «riaffermare la comune volontà di rafforzare il partenariato tra Roma e Tunisi e quello con l’Unione Europea». Cooperazione migratoria, progetti umanitari e scambi commerciali, i continui rapporti tra Italia e Tunisia continueranno, con il plauso della UE che punta proprio sul Piano Mattei del Governo italiano per provare a porre miglioramenti strutturali al difficile quadro migratorio dal Nord Africa.