Antonio Tajani, ministro degli affari esteri, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Messaggero, nella quale si dichiara preoccupato dalla situazione di blocco sul Mar Nero che sta alimentando la crisi alimentare in Africa. A pagarne le peggiori conseguenze saranno i cittadini più poveri che si riverseranno con flussi migratori da record verso l’Europa. Per questo è importante non far saltare l’accordo sull’export di grano dall’Ucraina. Il ministro dice “È uno scenario che non vogliamo considerare, ne va della vita di milioni di persone in povertà. Ne nascerebbe una crisi nei Paesi dell’Africa centrale e sub-sahariana che, insieme alla guerra in Sudan, rischia di attivare una pericolosissima spirale sul fronte migratorio“.



Questo perchè la mancanza di grano e di beni alimentari di prima necessità sta provocando una nuova ondata di migranti, ed unita alla crisi in Sudan potrebbe rappresentare la riattivazione di una spirale migratoria, soprattutto dalle zone dell’Africa sub-sahariana. Pertanto, aggiunge Tajani “L’accordo Onu sul Mar Nero deve restare in vita, ne va della sopravvivenza di milioni di persone“.



Tajani “Prevenire nuovi flussi migranti, serve l’aiuto dell’Europa”

Il ministro Antonio Tajani al Messaggero ha parlato anche del ruolo fondamentale della Turchia come mediatore per quanto riguarda gli accordi sul canale del Mar Nero, e ha affermato che “La Turchia resta un interlocutore fondamentale della Nato per mantenere la stabilità nel Mediterraneo“. Ma c’è l’emergenza anche in un altro paese dell’Africa, che è quasi al collasso e rischia di diventare il nuovo punto di partenza dei migranti, la Tunisia. Il ministro ribadisce l’impegno dell’Italia nel sostegno e conferma “Abbiamo già dato 10 milioni di euro e altri 100 sono in arrivo“.



Per fermare l’escalation migratoria, Tajani dichiara che “Serve assolutamente l’aiuto dell’Europa“, soltanto in questo modo sarà possibile intervenire su più fronti, dall’Africa all’Afghanistan. Ma in gioco ci sono anche gli aiuti militari da fornire a Kiev, e su questo argomento Tajani, dopo la visita del presidente Zelensky in Italia riconferma il sostegno assoluto “Siamo partner alla pari degli altri paesi come Francia e Germania, sulle munizioni ci muoveremo secondo indicazioni Ue, ma saremo in prima linea, soprattutto nella ricostruzione“.