LA POSIZIONE DELL’ITALIA DOPO L’ATTACCO DELL’IRAN A ISRAELE: PARLA IL MINISTRO TAJANI, “SPIRALE MOLTO PERICOLOSA”

«La situazione è molto preoccupante: condanniamo l’attacco dell’Iran su Israele»: così il Ministro degli Esteri Antonio Tajani spiega a SkyTG24 la posizione ufficiale del Governo italiano davanti ai raid scattati nella notte contro diversi obiettivi israeliani (qui tutti gli aggiornamenti live, ndr). Intervenuto poi oggi al Vinitaly di Verona – dove la Premier Meloni ha annullato la sua visita per la grave situazione internazionale – il vicepremier e leader di Forza Italia ha invitato tutti alla prudenza per evitare pericolose escalation nella già complicata guerra in Medio Oriente. «Noi invitiamo tutti alla prudenza anche il governo israeliano che ha avuto da un punto di vista militare un successo perché quasi il 99% dei droni e dei missili che sono stati lanciati sul territorio sono stati abbattuti. Ora serve prudenza, nessuno può pensare di cancellare Israele dalla carta geografica come si diceva da parte di estremisti tempo fa», ha detto Tajani a margine del Vinitaly.



Intervistato poche ore prima dal “Corriere della Sera”, lo stesso vicepremier ha raccontato dei tentativi avvenuti ieri pomeriggio in colloquio con il Ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian di disinnescare l’attacco: «Gli avevo chiesto di convincere il suo governo a moderazione e senso di responsabilità. Al ministro avevo ricordato la condanna unanime di tutti i Paesi Ue per l’attacco che loro hanno subito al consolato a Damasco». Questo, spiega Tajani, anche perché l’attacco concluso stanotte dell’Iran su Israele rischia seriamente di mettere in moto «una spirale pericolosissima: le prossime ore saranno cruciali». Immediata la reazione italiana con la convocazione di un urgente conferenza tra i sette leader del G7 – il Governo Meloni guida la Presidenza in questo anno 2024, ndr – così come sulla crisi iraniana si terrà la prossima riunione con i Ministri degli Esteri a Capri mercoledì 17 aprile: «continuiamo a lavorare per la pace che è il nostro primo obiettivo e per raggiungerla serve una de-escalation», ha detto ancora il Ministro italiano a Verona.



TAJANI: “ECCO QUALI RISCHI ORA PER L’ITALIA. MOBILITATO IL G7, SERVE CESSATE FUOCO A GAZA MA ISRAELE NON SI CANCELLA”

Con la condanna ferma dell’Italia e di tutto il G7 (così come Ue e Stati Uniti) all’attacco sferrato dall’Iran, il tema della prudenza per evitare una “terza guerra mondiale” nel Medio Oriente è il vero punto chiave: ancora dal Vinitaly Tajani sottolinea come serve ora guardare avanti, «raggiungere obiettivi positivi anche nella striscia di Gaza e mi auguro si possa arrivare a un cessate il fuoco». Nella chiacchierata notturna col “Corriere”, ancora nel pieno del lancio di missili e droni verso Israele (intercettati e distrutti al 99% dal sistema di difesa), Tajani sottolineava come l’Italia sia in favore di un cessate il fuoco a Gaza «al fine di permettere l’ingresso di aiuti alla popolazione civile palestinese e la liberazione degli ostaggi israeliani».



Come Italia, il nostro Paese si sta attrezzando per la mobilitazione del G7 parallela all’azione di diplomazia contro una guerra ancora più ampia in Medio Oriente: «Il primo obiettivo è gettare acqua sul fuoco. Il pensiero va in primo luogo alla Striscia di Gaza ma anche al Libano dove abbiamo 1.100 militari, al confine fra Israele e aree in cui è presente Hezbollah». Al momento rischi per gli italiani nell’area non ve ne sono, ha garantito Antonio Tajani dal Vinitaly, tanto in Israele quanto in Libano, ma la Farnesina con l’unità di crisi «resta operativa 24 ore su 24». I pericoli per l’Italia e per l’intero blocco occidentale restano però dirimenti dopo questo attacco dell’Iran e le possibili ritorsioni di Israele: «L’Italia è al centro del Mediterraneo: una nuova crisi rappresenterebbe una tragedia che non voglio nemmeno immaginare». La crisi nel Mar Rosso con gli Houthi – appoggiati dall’Iran – che sparano sulle navi commerciali è già da mesi un problema enorme per l’export italiano: ora però, come ribadito dal 7 ottobre 2023 in poi – giorno dell’attacco di Hamas contro Israele – «abbiamo chiesto ai cittadini italiani di evitare i viaggi non necessari nella regione». In caso il Medio Oriente si infiammi ulteriormente dopo lo scontro Iran-Israele, l’area verrebbe sconvolta per giorni, forse settimane, spiega Tajani al “CorSera”, «verrebbero colpiti i collegamenti aerei. Evitare categoricamente spostamenti non necessari». Da ultimo, possibili ulteriori pericoli potrebbero sorgere sul fronte del terrorismo nelle nostre città: per questo il Governo ha rafforzato i controlli degli obiettivi sensibili in quanto «C’è un rischio di “lupi solitari” e quello di atti di emulazione».