ANTONIO TAJANI SUL FUTURO DI FORZA ITALIA CON I FIGLI DI BERLUSCONI E MARTA FASCINA

Da Licia Ronzulli ai ministri azzurri, da Marta Fascina a Renato Schifani fino anche a (forse) Marina Berlusconi: questo il futuro di Forza Italia delicato da Antonio Tajani, ormai prossimo ad essere nominato Presidente reggente di FI (si attende la convocazione di Comitato di Presidenza e Consiglio Nazionale per la ratifica). Se nella conferenza stampa di venerdì erano stati ribaditi i “cardini” su cui il partito sarebbe ripartito dopo il grave lutto che ha colpito Forza Italia con la morte del leader, fondatore e Presidente Silvio Berlusconi, oggi sul “Corriere della Sera” il vicepremier e Ministro degli Esteri puntualizza nel dettaglio come agirà il movimento azzurro nei prossimi mesi verso le Elezioni Europee 2024 (dopo le quali dovrebbe tenersi il Congresso di Forza Italia).



«Nessuno si sente il sostituto di Berlusconi. Sarebbe impossibile. Fino al giorno delle elezioni, cercherò di guidare Forza Italia senza timore di affrontare le difficoltà, e con la linea chiara che ci ha affidato Berlusconi», afferma Tajani che tiene aperta la finestra sul possibile ruolo dei figli di Berlusconi, in particolare Marina. «saranno loro a decidere. Al momento Marina è stata molto chiara. Ci sono accanto, ci incoraggiano, ci danno sostegno, nel ‘rispetto dei diversi ruoli’». Per quanto riguarda invece la compagna di Berlusconi, la parlamentare Marta Fascina, Tajani non chiude nessuna porta: «lei farà quello che vorrà fare, in questi giorni così dolorosi non mi sono nemmeno permesso di disturbarla. Lei è stata la compagna di vita di Berlusconi. Ripeto, deciderà lei cosa fare. Ora quello che conta è lavorare tutti insieme, uniti».



CORRENTI E GOVERNO: TAJANI “FORZA ITALIA SARÀ LEALE A GIORGIA MELONI”

In attesa di essere nominato capo politico reggente fino alle Europee, Antonio Tajani ribadisce la linea chiave di Forza Italia dopo la dipartita del leader Berlusconi: «Lealtà al governo di centrodestra, riforme istituzionali, sburocratizzazione, innalzamento delle pensioni minime, meno tasse, più infrastrutture, europeismo e atlantismo, un ambientalismo pragmatico e non ideologico e un ruolo da protagonisti all’interno del Ppe. Non cambieremo». Inutile nascondersi però davanti alla possibilità concreta che governare diverse anime di un partito come Forza Italia, specie ora senza il carisma del leader “unico”, non sarà affatto facile.



Il n.2 e prossimo Presidente pro-tempore prova però a dichiarare unità d’intenti con tutti: «sintonia con la classe dirigente e rispettando lo statuto. Dobbiamo tutti essere coinvolti in questo cammino, tutti. Il Congresso? Vedremo, certamente non prima del prossimo anno, ma il lavoro per le Europee e per il radicamento sul territorio, il tesseramento, l’ampliamento del nostro partito, dobbiamo iniziarlo subito». Tajani si dice da sempre «contrario alle correnti», in quanto «non credo ai personalismi ma alle persone e sono sicuro che tutti avranno qualcosa di importante da fare. Tutti, è la mia intenzione, saranno coinvolti, il movimento deve essere unito, e ripeto, ci sarà un ruolo per chiunque voglia lavorare». La risposta del vicepremier arriva a pochi giorni dal malessere ammesso dal Presidente di Regione Sicilia Renato Schifani, storico volto di Forza Italia, che aveva parlato di «strabismo che va corretto per una Forza Italia con una classe dirigente del Nord e con i voti che vengono dal Sud». La risposta del Ministro è però netta e sembra guardare proprio a Schifani: «Non partiamo da zero: siamo tutti sostenitori di questo governo. Come dimostrano i capigruppo, c’è già una rappresentanza Nord, Sud e Centro. E ripeto: ci sarà un ruolo per chiunque voglia lavorare».