TAJANI: “L’ITALIA DARÀ IL SISTEMA D’ARMI SAMP-T ALL’UCRAINA”: ECCO COME

«In collaborazione con la Francia stiamo finalizzando l’invio del Samp-T»: l’annuncio ora è ufficiale e arriva dal Ministro degli Esteri, nonché vicepremier, Antonio Tajani in una intervista al “Corriere della Sera” prima della visita ufficiale in Egitto. Dopo settimane di interlocuzioni tra Italia e Francia (responsabili del programma FSAF-Famiglia di Sistemi Superficie Aria per lo sviluppo del sistema d’armi Samp-T), e dopo aver discusso anche in sede Nato e all’ultimo Gruppo di Contatto d’aiuto all’Ucraina a Ramstein, la scelta sembra essere presa per l’invio del sistema missilistico di difesa avveniristica. Il Governo Meloni assieme a quello Macron convergono sulla necessità di prestare ulteriore sostegno all’Ucraina, non considerando la minaccia giunta anche oggi da Mosca sul rischio di una «catastrofe globale» qualora l’Occidente continuasse a dare sempre più armi a Kiev.



Per Tajani, «Lo ripeto di continuo: l’Italia sostiene ogni pista possibile per arrivare a una pace giusta in Ucraina, che significa l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina»: secondo i dati in mano alla Farnesina, «continuano brutali e indiscriminati gli attacchi russi. A livello generale le conseguenze globali del conflitto, soprattutto in termini di sicurezza alimentare ed energetica, continuano a essere pesanti. Il conflitto deve finire al più presto: ma allora peri Paesi alleati dell’Ucraina deve essere ben chiaro che dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare questa nazione nella sua battaglia per l’indipendenza». Per questo motivo sottolinea il Ministro degli Esteri come già l’Italia abbia fino ad ora invitato 5 pacchetti di aiuti nel campo della difesa ucraina, per circa 1 miliardo di euro: «È in preparazione un sesto pacchetto, che include sistemi di difesa aerea. Il ministro Kuleba ha ringraziato per il sostegno fornito, ho ripetuto che continuerà. In collaborazione con la Francia stiamo finalizzando l’invio del Samp-T».



DA TAJANI E CROSETTO, L’IMPEGNO DELL’ITALIA A FIANCO DELL’UCRAINA

Tajani rileva come vi siano anche altre azioni imminenti, non solo l’invio di armi Samp-T: «il Parlamento sarà sempre informato di ogni iniziativa e di ogni eventuale futuro invio di materiale militare. Ricordo che il decreto Ucraina ha esteso al 2023 la possibilità di forniture. Rispetteremo l’impegno preso». A domanda secca del “CorSera” in merito a quanto l’Italia continuerà a dare sostegno all’Ucraina nella guerra alla Russia, il Ministro degli Esteri replica che nella fase attuale «a dominare è l’incertezza circa gli esiti finali del conflitto, cosa che non favorisce la possibilità di serie trattative tra le parti. Le necessità logistiche e di forniture militari saranno sempre più un fattore chiave sia per Kiev sia per Mosca. Le conseguenze globali del conflitto, soprattutto in termini di sicurezza alimentare ed energetica sono sotto gli occhi di tutti. Unità d’intenti e massima collaborazione con i partner internazionali sono essenziali, in questa fase più che mai». L’operazione in campo è già anticipata alla stampa dalle fonti di Governo: l’Italia consegnerà le Samp-T alla Slovacchia: a quel punto, il sofisticato sistema di difesa anti-aerea dovrà essere insegnato all’esercito ucraino, «Il governo slovacco gira una batteria di Patriot alla Germania, dove gli specialisti di Zelensky impareranno a usarla, prima di trasportarla in Ucraina», rileva il “Corriere”.



Dagli Esteri alla Difesa, nella seconda intervista di giornata al “Corriere della Sera” il Ministro Guido Crosetto, di ritorno dal vertice di Ramstein, specifica l’intervento italiano in sostegno delle forze armate di Kiev: «Ci siamo riuniti qui a Ramstein per vedere che cosa può fare ogni Paese. Non tutti possono fare tutto, ma messi insieme possono fare molto. Samp-T? L’Italia manderà ulteriori aiuti, quando sarà approvato il sesto decreto. Ne ha già fatti cinque. Diciamo che sia l’Ucraina che gli altri Paesi sono soddisfatti dell’aiuto che l’Italia ha fornito e continuerà a fornire. I contenuti, come si sa, sono stati secretati». Da registrare, come già anticipato, la linea durissima posta dal Cremlino contro l’intervento dell’Occidente: «La fornitura di armi offensive da parte dell’Occidente a Kiev porterà a una catastrofe globale e a misure di ritorsione russe con l’uso di armi più potenti. Se Washington e i Paesi della Nato forniranno armi che verranno utilizzate per colpire le città e tentare di impadronirsi dei nostri territori, ciò porterà a misure di ritorsione che utilizzano più armi potenti. I membri del Congresso degli Stati Uniti, i deputati del Bundestag, dell’Assemblea nazionale francese e di altri Parlamenti europei dovrebbero rendersi conto della loro responsabilità nei confronti dell’umanità», attacca il presidente della Duma di Stato russa, Vyacheslav Volodin.