TAJANI: “MAI AL GOVERNO CON PD E M5S, FORZA ITALIA È LEALE”

Mai al Governo con la sinistra o in un “campo ancora più largo”, ma senza rinunciare alle proprie posizioni come sullo Ius Scholae: così il vicepremier e Ministro degli Esteri, nonché leader di Forza Italia Antonio Tajani ha provato a “chiudere” il caso politico sulla legge di cittadinanza dopo gli ultimi giorni di tensione accumulate con gli altri partner della maggioranza tutt’altro che aperti ad introdurre lo Ius Scholae o qualsiasi altra proposta che parta dall’assunto dello Ius Soli.



Nell’intervista stamane su Rtl 102.5 Tajani ribadisce come Forza Italia sarà leale al Governo Meloni e non vi sono fondamenti per ritenere un futuro lontano dal Centrodestra: «La caduta del governo è un’ipotesi esagerata, non c’è nessuna possibilità che il governo cada. Ognuno è libero di fare proposte e avere idee nell’ambito di un dibattito. Non siamo un partito unico, io rivendico il diritto di dire ciò che ritengo giusto per tutelare l’interesse del nostro Paese, ma non litigo con nessuno». Nello specifico, il leader di Forza Italia lo dice ancora più apertamente e chiaramente: ad oggi non vi sono ipotesi di cristi di Governo aperte dagli azzurri, «Siamo fedeli agli alleati e agli elettori, e nessuno può darci ordini. Noi non governeremo mai con M5S e Pd».



FORZA ITALIA ESCLUDE GOVERNO CON LA SINISTRA MA TAJANI NON CHIUDE IL CASO SULLO IUS SCHOLAE. LA REPLICA DI VALDITARA

Allo stesso tempo, è sempre Tajani a mettere i puntini sulle “i” contestando le uscite di esponenti Lega e FdI negli scorsi giorni davanti alle aperture di Forza Italia ad una eventuale proposta di legge sullo Ius Scholae: «è una nostra visione della società e dell’Italia, non una priorità del governo», eppure al prossimo vertice di Governo il 30 agosto 2024 con la Premier Meloni e l’altro vicepremier Salvini il tema della cittadinanza verrà comunque affrontato.



Per Tajani il vertice a Palazzo Chigi dovrà giocoforza trattare il tema dello Ius Scholae anche se non sarà affatto centrale, tiene a chiarire: la Manovra, le Regionali, i temi sociali e un aggiornamento sul difficile scenario internazionale che prosegue fra guerra in Ucraina e nel Medio Oriente. Ma resta un tema da trattare quella della cittadinanza, e qui il Ministro degli Esteri non intende chiudere il caso sebbene non faccia parte del programma di Governo: «dovremmo parlare del tema della cittadinanza in generale, anche in riferimento allo ius sanguinis, che consente di ottenere la cittadinanza se si ha un antenato italiano». Secondo Tajani tale dispositivo presente in legge italiana starebbe concedendo la piena cittadinanza a persone che poi, a livello di passaporto, sono italiani ma solamente «per interesse, ma non perché si sentono italiani».

Durante il punto stampa ieri per l’ultima giornata del Meeting di Rimini, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara (in quota Lega) ha risposto indirettamente alle uscite di Tajani sul tema della cittadinanza: «Non è tanto il numero di anni, piuttosto il percorso scolastico seguito, quanto la condivisione di valori, la conoscenza della lingua e la condivisione di un progetto di futuro che deve essere in qualche modo accertato». Per il Ministro vanno guardate seriamente i modelli presenti in altri contesti Ue simili al nostro, come ad esempio in Germania e Francia dove i governi attuali e passati hanno approvato riforme in grado di dare importanza all’integrazione sociale, culturale e linguistica come elementi cardini (ben più “profondi” della scuola insomma, ndr).