ANTONIO TAJANI: “SBAGLIATO CANDIDARE I LEADER, O TUTTI O NESSUNO”
Nell’intervista domenica a “La Stampa” il Ministro degli Esteri Antonio Tajani risponde a distanza al tema ‘caldo’ in questo inizio 2024 sulla possibilità o meno dei leader del Centrodestra di candidarsi attivamente alle prossime Elezioni Europee in giugno: a domanda diretta nella conferenza stampa degli scorsi giorni, la Premier Giorgia Meloni aveva sottolineato di non aver ancora preso una decisione diretta e che ne avrebbe poi parlato con gli altri due leader di maggioranza, Matteo Salvini e Antonio Tajani.
Proprio dal vicepremier in quota Forza Italia oggi arriva una prima risposta tutt’altro che “benevola” con l’opzione della candidatura, che invece Meloni aveva dimostrato di non disdegnare «qualora non tolga del tempo al mio ruolo di Presidente del Consiglio». A “La Stampa” il leader forzista spiega il suo punto di vista: «Se deve esserci un accordo tra i leader del centrodestra, come chiede Meloni, questo vuol dire che o ci candidiamo tutti o non si candida nessuno. Se si candidano nello stesso momento la premier e i due vicepremier, credo ci sia il rischio che si perdano di vista le priorità del governo». Non solo, Tajani racconta di essersi già candidato 5 volte in Europa e che non lo spaventa affatto questo evento elettorale – in risposta a chi ritiene che non voglia candidarsi per non palesare minori preferenze alle urne rispetto a Salvini e Meloni – ma aggiunge «c’è prima il Congresso di Forza Italia da affrontare, e devo farlo con responsabilità». Per la possibilità di vedere Marine Le Pen più vicina a PPE o Conservatori in ottica di isolare gli estremisti più radicali in stile Adf, Tajani replica netto «per Forza Italia sono impossibili gli accordi con Le Pen», e inoltre «Meloni è leader dei Conservatori, Forza Italia invece è nel Partito popolare europeo e per noi è impossibile fare accordi con chi ha uno statuto di forte impronta anti-Ue e anti-Nato».
“CAMBIARE NORME UE SU PRESIDENTE, MES SUPERATO E BALNEARI VERSO COMPROMESSO”: GLI ALTRI TEMI CITATI DAL VICEPREMIER TAJANI
Tanti poi gli altri temi toccati dal vicepremier nell’intervista, a partire dalle prime riforme da adottare in Europa al via con la prossima legislatura post-Von der Leyen: «la prima vera riforma da fare prevede una Difesa europea», spiega Tajani, «che sia pronta al peacekeeping, al monitoraggio, alla deterrenza. Capace di fare sintesi di ragionamenti e interessi anche divergenti, ma impegnata a unire le forze rapidamente e in maniera concreta». Secondo l’ex Presidente del Parlamento Ue, nella prossima Europa post-Elezioni si dovrà trovare spazio anche per un’altra importante riforma sui regolamenti: «non possiamo avere due presidenti, della Commissione e del Consiglio, Immagino quali sarebbero le resistenze, ma questa struttura attuale, bicefala, ha fatto il suo tempo. Molti sono d’accordo».
A stretto giro arriva poi il giudizio del Ministro degli Esteri sulle recenti decisioni prese dal Parlamento e dal Governo rispettivamente sui temi caldi del Mes e delle concessioni balneari: «Il Mes mi sembra superato», spiega Tajani che pure con Forza Italia hanno sempre sostenuto la riforma dell’ex Salva Stati, «la riforma da fare è introdurre un controllo del Parlamento europeo sull’operato dei vertici del Meccanismo Europeo di Stabilità». Insomma un Mes più controllato proprio come avviene con la Bce nell’alveo di un progetto più ampio, ovvero «creare una vera Unione Bancaria sul Mercato unico dei capitali e sulla armonizzazione fiscale». Il Governo Meloni intanto ha avviato un dialogo con l’Ue per rispondere con urgenza alle richieste sul tema concessioni balneari dopo l’annosa direttiva Bolkstein: Tajani conferma la necessità di un compromesso per «rispettare le decisioni della giustizia ma anche tutelare le aziende».