Giornata importante a livello internazionale, in programma a Sochi un incontro tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. Sul tavolo c’è il dossier grano, secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani l’intesa sulla via del Mar Nero deve “portare grano anche a molti Paesi africani deve essere perseguito. Bene se Erdogan promuove questa operazione che è un piccolo passo verso la pace”.



Intervenuto in un punto stampa durante una visita alla Città Proibita a Pechino, il titolare della Farnesina ha sottolineato: “Credo che si debba fare di tutto per trovare accordi su tutte le questioni positive che riguardano questa guerra”. Tajani ha rimarcato che chiederà al ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, di “fare pressioni su Putin affinché faccia qualche passo indietro per quanto riguarda la guerra in Ucraina e si possa andare verso la pace”: “Non è facile, la guerra non si concluderà in qualche settimana, però non dobbiamo mai rinunciare alla via della diplomazia – riporta Adnkronos – Tutte le iniziative come quella di Erdogan, e so che verrà qui l’inviato del Papa (il cardinale Zuppi, ndr), devono essere sostenute”.



Riflettori accesi sul dossier grano

La posizione di Tajani trova sponda nell’analisi del portavoce della Commissione europea per la Politica estera, Peter Stano. “L’aspettativa generale è che la Russia almeno ritorni all’accordo sull’Iniziativa del Mar Nero per il grano, e l’aspettativa principale è che la Russia fermi l’aggressione illegale contro l’Ucraina, parte della quale riguarda anche il blocco del Mar Nero e prende di mira soprattutto le esportazioni di grano ucraine”, le sue parole nel briefing quotidiano con i cronisti: “Proprio la scorsa notte, la Russia ha lanciato un altro grande attacco a Odessa e nella regione prendendo di mira proprio le strutture per lo stoccaggio del grano ucraino e questo dimostra ulteriormente come la Russia stia esacerbando la crisi alimentare globale”.

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