LA CORSA VERSO LE ELEZIONI IN ABRUZZO: LA “SCOMMESSA” DI TAJANI CON FORZA ITALIA

Secondo il Ministro degli Esteri nonché vicepremier Antonio Tajani, le imminenti Elezioni Regionali in Abruzzo vedranno il ritorno alla vittoria per il Centrodestra: nell’intervista odierna al “Messaggero”, il leader di Forza Italia tratteggia i temi per la chiusura della campagna elettorale a L’Aquila con il candidato Governatore Marsilio. «In Abruzzo vinciamo. Le condizioni di questa consultazione sono assolutamente diverse rispetto a quelle che c’erano in Sardegna»: dopo il ko di soli 1600 voti del candidato di Centrodestra contro la neo-Governatrice Alessandra Todde, Tajani scommette sulla vittoria alle Regionali in programma domenica 10 marzo 2024, spiegando i motivi di una sconfitta comunque importante alle recenti urne in Sardegna.



«Se lì si fosse votato con il sistema abruzzese, che non contempla il voto disgiunto, avremmo vinto noi. E comunque in Abruzzo, nei miei giri elettorali e stando alle notizie che mi arrivano e alle manifestazioni che vedo, molto partecipate e convinte, c’è entusiasmo per il centrodestra e per il bis di Marsilio»: la scommessa per Tajani e per tutta Forza Italia, oltre che “bissare” il risultato delle ultime Elezioni (regionali e politiche, ndr), è quella di consolidare il voto moderato all’interno della coalizione. «Superare la Lega? Non m’interessa arrivare primo, secondo o terzo. Mi interessa recuperare il voto moderato per un movimento politico, Forza Italia, cristiano, liberale, garantista, europeista e atlantista, riformista e non ideologico perché pragmatico e concreto». Come spiega ancora al “Messaggero” il vicepremier, il tema non è la sfida interna al Centrodestra per chi prende più voti tra Tajani, Salvini e Meloni: «l’obiettivo non è superare la Lega ma allargare i confini del centrodestra. Se FdI e Lega prendono molti voti, siamo contenti. La competizione è con la sinistra e non tra di noi».



TAJANI: “ALLE EUROPEE I VOTI MODERATI CON NOI, NON CON LA SINISTRA PD”. VIA LIBERA ALLA MISSIONE ASPIDES

Dalle Regionali alle Europee, l’obiettivo per il Centrodestra e per lo stesso Tajani è più sul lungo raggio: con la vittoria in Sardegna il “campo largo” tra Schlein e Conte si è rinsaldato ma questo espone il Centrosinistra ad una inevitabile corsa verso l’ala più radicale e progressista, perdendo probabilmente il consenso nelle aree più moderate. Di questo parla il Ministro al “Messaggero” alla vigilia del voto abruzzese: «Schlein ha spostato molto a sinistra il suo partito e sta recuperando voti a sinistra». Questo significa, chiarisce Tajani, che si lascia spazio a Forza Italia «tra il Pd e Meloni. In ogni caso sono molto fiducioso per l’Abruzzo e anche per la Basilicata e per le elezioni europee di giugno».



Alla vigilia anche del congresso PPE a Bucarest – di cui Tajani è vicepresidente – viene elencato il proto-Manifesto che verrà indicato verso le Europee nel partito dei moderati: Commissario Ue alla Difesa, piano sanitario anche per le malattie mentali, un programma di investimenti per l’Africa sulla scia del Piano Mattei, riduzione costi energetici green alle aziende e ai privati. Secondo Tajani, quello che il PPE rifiuta ora è il «fondamentalismo, nella lotta climatica, alla Timmermans e Greta Thunberg. Ancora: una solida politica a sostegno dell’industria e dell’agricoltura». Forza Italia guarda ancora al centro anche se resta affollato come non mai, visti i vari civici, Renzi, Calenda e compagnia: «Quale sarà il quadro europeo si vedrà dopo i risultati elettorali. Noi intanto, al congresso del Ppe di Bucarest, eleggeremo von der Leyen come candidata presidente della commissione. E’ assolutamente la persona giusta. E una cosa che le do per certa è che Forza Italia sarà il perno delle future istituzioni comunitarie. Io mi auguro che al vertice dell’Europa ci sia una maggioranza formata da popolari, liberali e conservatori».

Intanto questo pomeriggio è giunto il via libera alla Camera alla Missione Aspides e alle altre missioni internazionali (Ucraina, Medio Oriente e Mar Rosso), con il definitivo appoggio anche del M5s (assieme a Centrodestra e Pd) ma con il voto contrario di Alleanza Verdi-Sinistra, segnando una netta spaccatura nel “campo largo progressista” che sui temi bellici non riesce a trovare unità fin dall’inizio della guerra in Ucraina. Prima del voto l’intervento del Ministro degli Esteri Tajani a Montecitorio ha ribadito il senso forte dell’impegno italiano sulla Missione Aspides e sulle altre in corso: «il nostro Governo ha inoltre spinto fin da subito per far sì che l’Unione Europea giocasse un ruolo più attivo nella gestione della crisi e nel garantire la sicurezza marittima dell’area». Il risultato di questa intensa attività diplomatica, ha concluso il vicepremier alla Camera, è stata l’approvazione da parte del Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea, il 19 febbraio scorso, della nuova Operazione Aspides: «è un successo italiano. Il nostro Paese è stato quello che più di ogni altro ha insistito affinché ci fosse un’operazione europea, in grado di offrire una risposta rapida, consistente e credibile per proteggere il traffico mercantile che passa per lo stretto di Suez e nel Mar Rosso e tutelare così le nostre esportazioni e i nostri porti».