I talebani hanno annunciato che lapideranno a morte in pubblico le donne che sono accusate di adulterio. Come si legge su TgCom24.it, attraverso un messaggio vocale trasmesso dalla tv di stato, e rivolgendosi ai funzionari occidentali, il leader supremo Hibatullah Akhundzada, ha spiegato che inizierà a far rispettare la sua interpretazione della sharia in quel dell’Afghanistan, reintroducendo appunto la lapidazione ma anche la fustigazione pubblica, così come riferito dai media britannici. TgCom24.it sottolinea quindi come in Afghanistan la situazione stia continuando a peggiorare, e il proclama del leader supremo era un messaggio a tutti coloro che stanno criticando il governo talebano, totalmente nelle mani dello stesso Akhundzada, che esercita il potere attraverso degli editti basati sulla interpretazione rigorosa dell’islam.
Il mullah non è mai stato visto in pubblico, e nel corso del suo messaggio ha definito i difensori dei diritti umani occidentali “rappresentanti del diavolo”. E ancora: “Voi dite che è una violazione dei diritti delle donne quando le lapidiamo. Ma presto attueremo la punizione per l’adulterio. Fustigheremo le donne in pubblico. Le lapideremo in pubblico. Sono tutte cose che vanno contro la vostra democrazia, ma continueremo a farlo”, ha aggiunto, giustificando la sua mossa come il proseguimento della lotta del popolo talebano nei confronti delle influenze occidentali.
TALEBANI RIPRENDERANNO LAPIDAZIONI DELLE DONNE: “IL NOSTRO LAVORO È APPENA COMINCIATO”
Ma non è finita qui visto che il leader supremo ha minacciato: “Il nostro lavoro non si è concluso con la conquista di Kabul, ma è appena iniziato”. Una notizia che ovviamente è stata accolta con profonda preoccupazione dal mondo occidentale nonché dai gruppi a difesa delle donne afghane, secondo cui ormai il popolo femminile (14 milioni in Afghanistan) non ha praticamente più alcun diritto dopo il ritorno al potere dei talebani.
Safia Arefi, avvocata e responsabile dell’organizzazione afghana ‘Women’s Window of Hope’, considera il silenzio della comunità internazionale “colpevole” di questa situazione: “Con questo annuncio, è iniziato un nuovo capitolo di punizioni e le donne afghane stanno vivendo una profonda solitudine”, ha detto Arefi come riferisce il tabloid britannico Guardian. “Ora nessuno è al loro fianco per salvarle dalle punizioni talebane. La comunità internazionale ha scelto di rimanere in silenzio di fronte a queste violazioni dei diritti delle donne”.