Le frontiere europee alla prova della nuova strategia dei talebani e dei loro alleati islamisti. Per l’esperto di terrorismo Hans-Jakob Schindler, stanno perseguendo la strategia di prendere gradualmente piede in Occidente. La presenza di un ministro del governo talebano afghano al forum dell’Oms nei Paesi Bassi e poi alla moschea di Colonia è un segnale in tal senso. “In Afghanistan non ci sono ministri ministri nel nostro senso della parola. Lui è il presidente dell’autorità sanitaria. I Talebani sono ben consapevoli che non sono un governo legittimo, quindi si vedono solo come ministri ad interim“, la premessa a Welt del direttore senior presso il Progetto contro l’estremismo a New York e Berlino. Ciò per l’esperto di estremismo a livello internazionale ha anche a che fare con l’ideologia islamista.



Sono solo dei meri esecutori della parola di Dio e ricevono istruzioni dal leader religioso. Nel movimento talebano c’è una sola fonte di legittimità, ed è il leader supremo. È lui che prende tutte le decisioni. Ma naturalmente non può decidere ogni dettaglio. Per questo ci sono gli assistenti dell’adempimento, e possono chiamarsi ministro“, spiega l’ex analista del terrorismo per il governo tedesco. Entrando nel merito della visita in Europa del “ministro” talebano, Schindler chiarisce che “è un incredibile incidente”, anche se riconosce che “è difficile che uno Stato rifiuti una richiesta di visto per la partecipazione a un evento organizzato un’organizzazione internazionale come l’OMS“. Ma sarebbe possibile. Il fatto è che in questo caso non c’erano motivazioni formali per respingere la richiesta di visto. “I Talebani come movimento non sono in realtà nella nella lista delle sanzioni delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, ma solo i membri della leadership talebana. Questo signore non è personalmente sanzionato. È una situazione triste ma inevitabile“.



GLI ERRORI DI OLANDA E GERMANIA

Schindler però non capisce come i Paesi Bassi abbiano potuto rilasciare subito un visto Schengen che fornisce al rappresentante dei Talebani la possibilità di viaggiare in tutta l’Unione europea. “Avrebbe potuto ottenere un visto nazionale. I Paesi Bassi avrebbero dovuto limitare la sua circolazione“, spiega a Welt l’esperto di terrorismo, secondo cui ciò accade quando sono previste visite “delicate”. Del resto, è stato consigliere per la sicurezza dell’ambasciatore tedesco in Iran per sei anni, quindi sa bene come funziona. “Se qualcuno ha un visto Schengen, non è possibile non essere in grado di determinare dove è stato dove sono stati“. Per Schindler è incredibile anche il fatto che il ministro della Salute olandese Ernst Kuipers abbia potuto parlare col rappresentante dei talebani al forum dell’Oms senza sapere chi fosse l’uomo. “Questo è davvero preoccupante. A causa della natura del regime talebano, la concessione di un visto a un rappresentante del regime avrebbe dovuto essere una decisione politica e non un processo puramente amministrativo“.



Ad esempio, bisognava informare il governo olandese per evitare, tra l’altro, che un ministro olandese finisse in una foto con un ufficiale talebano. Per quanto riguarda la visita in Germania, sarebbe avvenuta all’insaputa delle autorità di sicurezza. Difficile che pure la moschea Ditib non ne sapesse nulla. “Non è un’associazione di dilettanti che opera solo da ieri. È un’autorità governativa organizzata in modo piuttosto rigido della Repubblica turca. E normalmente non accade nulla nei loro locali senza che sia stato preventivamente approvato. Soprattutto nell’attuale situazione di Germania, l’ignoranza delle parti responsabili è piuttosto improbabile. Questo sarebbe in realtà sorprendentemente irresponsabile ad un livello sorprendente“. Di sicuro così è stato raggiunto l’obiettivo sperato.

I PERICOLI PER L’EUROPA

Dopo l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre che ha scatenato la guerra in Medio Oriente, c’è un’atmosfera “piuttosto calda” e “tutti gli estremisti islamici stanno uscendo dai loro angoli per approfittare della situazione per la loro causa“. In quest’ottica, dunque, spiega Schindler a Welt, i talebani “stanno enfatizzando i propri obiettivi all’estero“. La visita a Ditib serviva, secondo l’esperto di terrorismo, “a testare le frontiere in Europa“. Sicuramente un’apparizione a Berlino avrebbe avuto un impatto maggiore, “ma Colonia è appena oltre il confine olandese, quindi non è male dal loro punto di vista“. Quindi, vogliono procedere poco alla volta. “I Talebani stanno cercando di affermarsi passo dopo passo nell’Unione Europea attraverso queste azioni“. I talebani sono stasi spesso in Cina, Russia, Iran e Asia centrale, quindi ha retto relativamente solo il muro in Europa. Almeno finora.